di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

Losone, 6 dicembre 2012

 

Aggregazioni  nel Sopraceneri : 2012, anno della riscossa !

(Da un San Nicolao all’altro : cronaca di un anno vissuto intensamente)

 

 

Ricordate quando  vestito da San Nicolao avevo presentato alla stampa il mio progetto (definito “l’uovo di Colombo”) per l’aggregazione d’un sol colpo di 18 Comuni del Locarnese e 17 del Bellinzonese tramite il lancio di un’iniziativa popolare costituzionale ? Un anno esatto è trascorso da allora, e mi sembra il caso di fare il punto alla situazione.

 

Un anno fa  : clima di sfiducia e rassegnazione

 

Dopo la bocciatura dei due progetti di aggregazione nel Locarnese il 25 settembre ed il 20 novembre dello scorso anno, nessuno  avrebbe scommesso un franco sulla possibilità di poter creare   la Grande Locarno prima di vent’anni o più. Fra i favorevoli all’aggregazione (cioé la maggioranza dei cittadini che aveva preso parte alle due votazioni) c’era un clima di sfiducia e di rassegnazione. Anche nel Bellinzonese, dopo anni di studi finiti nei cassetti, c’era un clima di sfiducia , malgrado fosse in corso un ennesimo studio di fattibilità avviato per iniziativa di alcuni sindaci della regione (in un editoriale del 21.11.11 il vicedirettore del GdP Gianmaria Pusterla scriveva : “... Del Locarnese abbiamo detto. Manca all’appello quasi totalmente il Bellinzonese, che in questo cantiere delle aggregazioni finora non ha ancora nemmeno trovato un chiodo da picchiare”).

 

Un’iniziativa che ha ridato la speranza agli aggregazionisti

 

Il mio annuncio nel giorno di San Nicolao ( 6 dicembre 2011)  giunse come un fulmine a ciel sereno, suscitando incredulità, dubbi costituzionali e critiche, ma ridando un po’ di speranza a chi l’aveva persa. Allora ero ancora solo e il testo del progetto costituzionale presentato alla stampa era ancora solo una bozza. Pochi forse pensavano che ce l’avrei fatta. E invece nel giro di poche settimane riuscii a mettere assieme un comitato farcito di bei nomi della politica ticinese, e già il 21 marzo 2012 l’iniziativa venne lanciata, raccogliendo in meno di due mesi ben 11'588 firme valide, con incredula gioia di chi credeva nella creazione di due nuove città nel Sopraceneri e invece grande sconforto e preoccupazione sull’altro fronte (nel giro di pochi mesi le parti si erano insomma invertite...). Il primo round della nuova battaglia , insomma, era stato brillantemente superato.

 

Nel Bellinzonese l’iniziativa ha dato la spinta all’ipotesi aggregativa considerata inizialmente “irrealistica”

 

Cinque giorni prima del lancio dell’iniziativa alcuni sindaci del Bellinzonese si affrettarono a presentare lo studio di fattibilità per le aggregazioni in quella regione. Lo studio presentava tre possibili scenari di aggregazione dei 17 Comuni, di cui due da raggiungere procedendo a piccoli passi sull’arco di diversi anni e uno creando d’un sol colpo un unico Comune : quest’ultima variante venne accantonata subito dai sindaci in quanto ritenuta “irrealistica” . E invece ecco che – oh, miracolo... - dopo l’annuncio della riuscita dell’iniziativa, firmata anche da migliaia di bellinzonesi, le autorità comunali si resero conto che l’iniziativa piaceva anche a molti dei loro cittadini e che forse era il caso di darsi una mossa prima di vedersi imporre l’aggregazione dai cittadini di tutto il Cantone. Nei mesi successivi, a scaglioni, i vari Comuni manifestarono il desiderio di essere inclusi nell’istanza di aggregazione che ci si apprestava a presentare al Cantone : istanza che il 6 novembre scorso venne ufficialmente firmata dai sindaci di tutti i 17 Comuni ! E questa, se permettete, é stata la prova della lungimiranza dell’iniziativa che per l’appunto proponeva quanto in un primo tempo sembrava  irrealistico agli stessi promotori dell’istanza.  E’ fuori luogo pensare che senza la spinta dell’iniziativa popolare non vi sarebbe stata una simile massiccia adesione ? E’ ancora presto per dire se i buoni propositi aggregativi verranno confermati in votazione consultiva pure dai cittadini di tutti i 17 Comuni interessati, ma se così fosse l’obiettivo dell’iniziativa sarebbe già raggiunto per metà, per la soddisfazione anche degli iniziativisti.

 

 

La perizia Auer : molto fumo e poco arrosto ?

 

Ma torniamo al Locarnese.  Lo scorso mese di settembre il Municipio di Ascona (con l’appoggio anche dei Municipi di Brissago e Ronco s/Ascona) presentò alla stampa una perizia giuridica del costituzionalista Andreas Auer  secondo cui l’iniziativa non era ricevibile . La stampa,  in modo certamente un po’ affrettato,  fece il funerale all’iniziativa, considerandola spacciata : basta andare a guardare lo spazio ed i titoloni a tutta pagina dedicati alla perizia. Un giornale ad esempio titolò su sei colonne  : “un’iniziativa indegna della democrazia”. Un altro uscì con un editoriale  in prima pagina intitolato “Il Guastafeste ha trovato il Guastafeste”. Un settimanale attribuì un cactus al sottoscritto, dando già per scontato la disonorevole sconfitta  . Successivamente anche il consulente giuridico del Gran Consiglio, Michele Albertini , giunse alla stessa conclusione di Auer. Questo clima di pessimismo gettò nuovamente nello sconforto i politici ed i cittadini favorevoli alla creazione di una nuova Città e riaccese la speranza fra gli oppositori.  Ma in barba a tutte le cassandre ecco che lo scorso 25 ottobre il comitato dell’iniziativa passò al contrattacco presentando alla Commissione Costituzione e diritti politici del Gran Consiglio un rapporto giuridico che, a nostro parere, ha smontato tutte le critiche di Auer (per gli interessati il Rapporto di 17 pagine è pubblicato sul sito www.ilguastafeste.ch assieme all’elenco dei 200 documenti allegati ad esso) .  Insomma, l’iniziativa è tutt’altro che morta e sepolta, e anzi  sono sempre più convinto che alla fine il Tribunale federale ci darà ragione.

 

Ecco : dopo un anno, siamo arrivati a questo punto . Vi sembra poco  ?  

 

Le prossime tappe

 

Quali saranno le prossime tappe ? In primo luogo spetterà alla Commissione Costituzione e diritti politici decidere quale proposta sottoporre al Gran Consiglio in merito alla ricevibilità o meno dell’iniziativa, e non è da escludere la presentazione di due rapporti. In base alla legge il Gran Consiglio dovrebbe prendere la sua decisione entro un anno dalla pubblicazione sul Foglio ufficiale della riuscita dell’iniziativa, e cioè entro l’inizio di giugno dell’anno prossimo. Se la ricevibilità sarà concessa,  allora da Ascona e forse da altri Comuni partirà un ricorso al Tribunale federale. Se invece non verrà concessa , a ricorrere sarà il comitato dell’iniziativa. Insomma, in ogni caso la decisione finale spetterà ai giudici di Losanna, e la sentenza dovrebbe giungere entro la prima metà del 2014. Poi, ammesso che la sentenza sarà favorevole alla ricevibilità , il Gran Consiglio potrà iniziare l’esame di merito sul contenuto dell’iniziativa , ed eventualmente contrapporle un controprogetto. Dopodiché – probabilmente verso fine 2015 e dunque prima delle elezioni comunali del 2016 - seguirà la votazione popolare. Insomma, la strada è ancora lunga e irta di ostacoli, ma l’obiettivo è certamente molto più vicino di quanto non lo fosse solo un anno fa...

 

Attenti a evitare sprechi e doppioni

 

Mi si consenta un’osservazione finale. Ho l’impressione che in alcuni Comuni del Locarnese  ci si sta affrettando a mettere in cantiere un sacco di investimenti per paura che qualora l’aggregazione andasse in porto tali opere verrebbero messe in lista d’attesa dal futuro  Municipio della Grande Locarno. Ciò potrebbe anche essere positivo per l’economia della regione se questi investimenti servissero a ridar fiato ai settori del turismo e del commercio che sono sempre più in crisi. Il pericolo è che nella foga di spendere il più possibile per lasciare meno soldi in eredità alla futura nuova città (con il rischio poi di trovarsi indebitati fino al collo se l’aggregazione fosse bocciata...)  qua e là vi sia la tentazione di investire milioni in opere che in caso di aggregazione risulterebbero forse essere dei doppioni inutili ,  come ad esempio la ristrutturazione a fini amministrativi dei vari palazzi comunali  : a nostra conoscenza  è il caso finora di Gordola, Brissago ( dove un referendum ha bocciato per ora il progetto), Ascona e Losone.  Non sarebbe il caso di mettere nel cassetto per tre anni questi progetti e destinare questi soldi ad esempio alla costruzione (non necessariamente alla Siberia) di una pista di ghiaccio coperta  e affiancata da piste di curling , per rilanciare il turismo invernale ?  

 

 

                                                                              Giorgio Ghiringhelli