Losone,
1.
marzo 2011
Dopo la
rivoluzione
nei loro
Paesi i
musulmani
d’Europa
torneranno a
casa ?
In Francia e
in Belgio
circola su
internet una
lettera
aperta
rivolta ai
tunisini
che,
pur
nella sua
ironia a
connotazione
razzista,
suscita
qualche
interessante
riflessione
che può
essere
allargata ai
vari
Paesi
musulmani
attualmente
in rivolta.
Eccone
alcuni
stralci,
scelti fra i
più
“presentabili”
:
“Complimenti
amici
tunisini, la
vostra
rivolta ha
permesso di
esiliare il
tiranno che
opprimeva il
vostro Paese
e vi ha
permesso di
riconquistare
la libertà.
Noi
siamo
rimasti
ammirati
dalla vostra
lotta, che
già qualche
annetto fa
pure
i nostri
antenati
avevano
fatto, ma
adesso siamo
anche un po’
tristi,
perché
evidentemente
ora ci
lascerete
per
tornarvene
nel vostro
Paese e
approfittare
pienamente
di questa
conquista
politica ed
economica
per
ricostruire
una Tunisia
grande e
degna,
giusta e
lavoratrice,
sociale e
integra, che
non
ricalcherà
il modello
occidentale.
Non abbiate
rimpianti
nel lasciare
i magri
aiuti
sociali che
percepite da
noi, e che
sono solo
una goccia
d’acqua
rispetto
alla manna
che vi
attende. Noi
comprendiamo
che, avendo
voi sofferto
un po’
troppo a
causa della
nostra
invadente
cristianità,
siate felici
di tornare
in una
repubblica
laica e
libera,
nella quale
potrete
aspirare a
occupare
posti di
responsabilità,
lautamente
remunerati,
e
comprendiamo
che
abbiate il
piacere di
ritrovare la
dolcezza del
clima
tunisino.
Certamente
ci
mancherete,
ma ci
faremo
l’abitudine.
Partite pure
senza
rimpianti e
non abbiate
paura o
vergogna di
abbandonarci
nella nostra
situazione
critica”.
Certo che se
questi Paesi
musulmani
del Nord
Africa
avessero dei
Governi
competenti,
democratici
e non
corrotti ,
essi
avrebbero
tutte le
possibilità
– grazie al
petrolio, al
turismo,
allo
sfruttamento
dell’energia
solare,
all’agricoltura
ecc.
– per
star bene, e
magari
addirittura
meglio di
molti Paesi
europei
attualmente
in crisi. E
allora
perché
migliaia e
migliaia di
abitanti di
quei Paesi,
invece di
contribuire
alla nascita
di Governi
democratici
che possano
creare
prosperità e
lavoro per
tutti,
vogliono ora
abbandonare
le loro case
e le loro
famiglie per
trasferirsi
in un Paese
europeo e
cristiano,
dove il
multiculturalismo
vien sempre
più
criticato e
dove i
musulmani
meno
moderati
incontrano
sempre più
ostacoli ? E
perché molti
di coloro
che si erano
già
trasferiti
in Europa
negli anni
addietro
o per
cercare
lavoro o per
sfuggire dai
tiranni che
governavano
i loro
Paesi, non
colgono ora
questa
storica
occasione
per lasciare
una terra
non sempre
ospitale e
tornare
nella loro
Patria per
contribuire
a renderla
migliore ?
A parte le
mire
politiche di
quelle
frange
integraliste
che
vorrebbero
islamizzare
e
sottomettere
l’Europa e
il mondo ,
non si
capisce bene
perché molti
musulmani –
ora che han
fatto la
rivoluzione
nei loro
Paesi –
vogliano
fuggire
verso
l’Europa o
non colgano
l’occasione
per
rientrare a
casa loro. A
meno che
essi temano
di cadere
dalla
padella alla
brace , e
cioè che il
posto dei
tiranni
venga preso
da altri
tiranni
fanatici di
matrice
religiosa
che li
farebbero
ripiombare
nel Medioevo
(come
successo in
Iran ).
Ma se molti
di loro son
morti o
hanno
rischiato di
morire per
liberarsi
dai tiranni
e
conquistare
maggiore
libertà,
perché mai
dei popoli
che han
dimostrato
tanto
coraggio non
dovrebbero
essere in
grado di
insorgere
anche contro
eventuali
nuovi regimi
dittatoriali
di matrice
religiosa ?
O forse era
proprio
questo ciò
che molti di
loro, con la
scusa della
democrazia,
della
libertà e
del pane,
volevano
ottenere ?
Ho avuto un
brivido alla
schiena
quando ho
sentito in
TV i cortei
contro
Gheddafi che
inneggiavano
alla
grandezza di
Allah :
quando si
mescola
politica e
religione
iniziano i
guai...
Giorgio Ghiringhelli,
Losone