di Giorgio Ghiringhelli
IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO
 

                                                                                                       Losone,  1. marzo 2011

 

 

Dopo la rivoluzione nei loro Paesi i musulmani d’Europa torneranno a casa ?

 

In Francia e in Belgio circola su internet una lettera aperta rivolta ai tunisini che,  pur nella sua ironia a connotazione razzista,  suscita qualche interessante riflessione che può essere allargata ai vari  Paesi musulmani attualmente in rivolta.

 

Eccone alcuni stralci, scelti fra i più “presentabili” :  “Complimenti amici tunisini, la vostra rivolta ha permesso di esiliare il tiranno che opprimeva il vostro Paese e vi ha permesso di riconquistare la libertà. Noi siamo rimasti ammirati dalla vostra lotta, che già qualche annetto fa  pure i nostri antenati avevano fatto, ma adesso siamo anche un po’ tristi, perché evidentemente ora ci lascerete per tornarvene nel vostro Paese e approfittare pienamente di questa conquista politica ed economica per ricostruire una Tunisia grande e degna, giusta e lavoratrice, sociale e integra, che non ricalcherà il modello occidentale. Non abbiate rimpianti nel lasciare i magri aiuti sociali che percepite da noi, e che sono solo una goccia d’acqua rispetto alla manna che vi attende. Noi comprendiamo che, avendo voi sofferto un po’ troppo a causa della nostra invadente cristianità, siate felici di tornare in una repubblica laica e libera, nella quale  potrete aspirare a occupare posti di responsabilità, lautamente remunerati, e comprendiamo che  abbiate il piacere di ritrovare la dolcezza del clima tunisino. Certamente ci mancherete,  ma ci faremo l’abitudine. Partite pure senza rimpianti e non abbiate paura o vergogna di abbandonarci nella nostra situazione critica”. 

 

Certo che se questi Paesi musulmani del Nord Africa avessero dei Governi competenti, democratici e non corrotti , essi avrebbero tutte le possibilità – grazie al petrolio, al turismo, allo sfruttamento dell’energia solare, all’agricoltura ecc.  – per star bene, e magari addirittura meglio di molti Paesi europei attualmente in crisi. E allora perché migliaia e migliaia di abitanti di quei Paesi, invece di  contribuire alla nascita di Governi democratici che possano creare prosperità e lavoro per tutti,  vogliono ora abbandonare le loro case e le loro famiglie per trasferirsi in un Paese europeo e cristiano, dove il multiculturalismo vien sempre più criticato e dove i musulmani meno moderati incontrano sempre più ostacoli ? E perché molti di coloro che si erano già trasferiti in Europa negli anni addietro  o per cercare lavoro o per sfuggire dai tiranni che governavano i loro Paesi, non colgono ora questa storica occasione per lasciare una terra non sempre ospitale e tornare nella loro Patria per contribuire a renderla migliore ?

 

A parte le mire politiche di quelle frange integraliste che vorrebbero islamizzare e sottomettere l’Europa e il mondo , non si capisce bene perché molti musulmani – ora che han fatto la rivoluzione nei loro Paesi – vogliano fuggire verso l’Europa o non colgano l’occasione per rientrare a casa loro. A meno che essi temano di cadere dalla padella alla brace , e cioè che il posto dei tiranni venga preso da altri tiranni fanatici di matrice religiosa che li farebbero ripiombare nel Medioevo (come successo in Iran ).

 

Ma se molti di loro son morti o hanno rischiato di morire per liberarsi dai tiranni e conquistare maggiore libertà, perché mai dei popoli che han dimostrato tanto coraggio non dovrebbero essere in grado di insorgere anche contro eventuali nuovi regimi dittatoriali di matrice religiosa ? O forse era proprio questo ciò che molti di loro, con la scusa della democrazia, della libertà e del pane,  volevano ottenere ? Ho avuto un brivido alla schiena quando ho sentito in TV i cortei contro Gheddafi che inneggiavano alla grandezza di Allah : quando si mescola politica e religione iniziano i guai...

 

                                       Giorgio Ghiringhelli, Losone


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