di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

Losone, 13 ottobre 2014

 

GLI ERITREI NON SON “BRAVI SOLDA’”

 

Cari lettori,

 

sabato 11 ottobre 2014 avevo inviato a TUTTA la stampa ticinese una serie di riflessioni concernenti gli asilanti eritrei che sempre più numerosi giungono in Europa e in Svizzera . Nel testo avevo anche denunciato il mancato rispetto di un articolo della legge federale sull’asilo che era stato approvato dal popolo il 9 giugno 2013 e in base al quale non sono da considerare rifugiati coloro che hanno lasciato il loro Paese per non prestare il servizio militare o per aver disertato, e ciò anche se gli stessi “sono esposti a seri pregiudizi o hanno fondati timore di esservi esposti”. Per l’appunto la stragrande maggioranza dei giovani eritrei che a migliaia stanno fuggendo dal loro Paese si trovano in questa situazione. Poteva essere interessante avviare un dibattito su questo tema e chiedersi se la volontà popolare nel caso degli eritrei fosse rispettata ed eventualmente perché no. Ma la stampa ticinese, a parte Ticinonline e Mattinonline, ha ignorato la mia denuncia. Materia troppo delicata ?  Mah…! Comunque ecco qui di seguito il testo in questione, al quale ho aggiunto qualche considerazione alla fine. Se nei prossimi tre anni – cioè durante l’apertura del centro asilanti di Losone - qualche donna nella nostra regione fosse molestata o aggredita da uno di questi asilanti, allora c’è da scommettere che quegli stessi giornalisti che ora - per eccesso di buonismo, o per servilismo verso le autorità  o per non creare allarmismo - hanno ignorato l’allarme lanciato dal sottoscritto, se la prenderanno con le autorità e chiederanno interventi drastici per garantire maggior sicurezza. E qualcuno potrebbe risponder loro che avrebbero fatto meglio a pensarci prima…

---------------------------------------------------------------------------------------------

 

Ecco (con qualche ritocco) il testo ignorato dalla stampa :

 

Gentili redattrici ed egregi redattori,

 

fra una decina di giorni a Losone dovrebbero arrivare fino a 170 asilanti, che inizialmente sarebbero in gran parte eritrei appena giunti in Svizzera dall’Italia. Ma le autorità ticinesi assicurano che  gli eritrei sono gente tranquilla e  che non crea problemi. Allora  vi invito a leggere la notizia apparsa sul sito online del Blick dell’8 ottobre (http://www.blick.ch/news/schweiz/rahel-k-brutal-von-asylbewerber-attackiert-ich-will-dass-man-mich-so-sieht-id3181111.html#0)  in cui si riferisce di una brutale aggressione a sfondo sessuale subita ad Aarau da una giovane donna  da parte di un asilante eritreo appena giunto dall’Italia…

 

Vabbè, si dirà che è un caso isolato, anche se forse non è così. Immagino che qualcuno potrebbe pensare che sto generalizzando e facendo di ogni erba un fascio. Già, ma cosa direste voi se la ragazza argoviese che ha subito l’aggressione ed il pestaggio fosse qualche vostra famigliare : vostra moglie, vostra sorella, una vostra figlia o voi stesse ? E’ questa la riflessione che vi invito a fare.

 

Magari arrivereste alla conclusione che questi centri asilanti ( quello di Losone è solo un centro di smistamento in cui gli asilanti dovrebbero risiedere per al massimo tre mesi e dunque con un frequente ricambio ) andrebbero aperti in luoghi più periferici , o che ai loro ospiti provvisori ( e in particolare ai giovani maschi in crisi di astinenza sessuale ) sia vietato uscire se non sotto sorveglianza per svolgere opere di pubblica utilità. E invece, pensate un po’,  gli asilanti che arriveranno a Losone saranno liberi di muoversi in tutta la Svizzera !  

 

Ho anche dei motivi personali per essere preoccupato. Mia moglie, infatti,   utilizza abitualmente il bus che, partendo proprio dal futuro centro asilanti, collega Losone a Muralto, e per tornare a casa alla sera deve percorrere circa 500 metri lungo le stradine scarsamente illuminate della Campagna losonese .

 

Vorrei anche cogliere l’occasione per sollevare un’altra questione.

 

Come detto, al centro asilanti di Losone - almeno inizialmente - dovrebbero arrivare specialmente eritrei. E’ cosa notoria che questi eritrei, quasi tutti maschi, sono  fuggiti dal loro paese ( che non mi risulta essere in guerra) per schivare il servizio militare o perché disertori . Per dare un’idea dell’entità del fenomeno basti dire che quasi la metà delle 2'515 richieste d’asilo presentate in Svizzera nell’agosto scorso  era stata depositata da eritrei e solo 250 da siriani. Toh, pensavo che la precedenza sarebbe stata accordata ai milioni di profughi che fuggono dalla Siria e dall’Iraq per salvare la pelle e sfuggire alle barbarie dell’ISIS, e magari in particolare ai cristiani, che sono doppiamente perseguitati.

 

Allora qualcuno mi deve spiegare una cosa. Il 9 giugno del 2013 il popolo svizzero aveva accettato con il 78,4 % dei voti alcune modifiche urgenti della legge sull’asilo (LAsi), fra cui quella (art. 26a) che consente alla Confederazione di aprire dei centri asilanti per  un periodo massimo di tre anni in edifici e infrastrutture di sua proprietà e senza richiedere l’autorizzazione del Cantone o del Comune interessati. E’ proprio grazie a questo articolo che la Confederazione ha potuto installare un centro per asilanti nell’ex-caserma di Losone.

 

Ma,  secondo voi, come mai il popolo (losonesi compresi …! ) , tirandosi la zappa sui piedi,  aveva accettato delle modifiche che davano carta bianca alla Confederazione per aprire centri asilanti dove più gli pare e piace e anche contro la volontà della popolazione (non dimentichiamo che contro l’apertura del centro asilanti a Losone era stata presentata una petizione firmata da circa 6'500 persone) ?  Probabilmente perché, furbescamente,  i fautori di queste modifiche urgenti della LAsi avevano posto l’accento soprattutto sulle nuove norme che miravano a introdurre regole più severe per gli asilanti, come ad esempio il nuovo articolo 3 capoverso 3 che recita “Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato (…)” . E il popolo si era lasciato convincere da questi argomenti nella speranza di porre un freno all’afflusso di asilanti.

 

Ecco, se questo articolo approvato dal popolo fosse stato applicato alla lettera , probabilmente la ragazza del Canton Argovia aggredita da un giovane asilante eritreo che se ne andava in giro liberamente come un qualsiasi turista  non avrebbe dovuto subire il pestaggio. Qualcuno mi può spiegare perché alcuni nuovi articoli  della Legge sull’asilo vengono applicati alla lettera ( vedi art. 26 a ) e  altri invece no (vedi art. 3 cpv. 3) ? Ho ragione a ritenere che nella votazione del 9 giugno 2013 il popolo è stato abbindolato con argomentazioni rivelatesi specchietti per allodole allo scopo di far passare la modifica che alla Confederazione premeva di più (ossia l’apertura indiscriminata di nuovi centri per asilanti) e che , anziché stringere le maglie all’afflusso di asilanti, hanno proprio ottenuto l’effetto opposto ?

 

 Giorgio Ghiringhelli

 

 

Considerazioni aggiuntive :

 

Un amico al quale avevo trasmesso il testo mi ha fatto pervenire le  seguenti osservazioni :

 

“Ho un amico svizzero, che da molti anni gestisce un centro evangelico in Sicilia, accogliendo poveri disperati siculi, aiutando dove si può ecc. Da un paio d'anni si occupa anche di migranti e fra questi parecchi sono eritrei. L'ho visto oggi e mi ha detto che la situazione in Eritrea è poco allegra e, nonostante che la popolazione sia per la metà di religione ortodossa, le persecuzioni non mancano, soprattutto per evangelici e testimoni di Geova. Molti sono imprigionati senza processo in condizioni disumane. Da altre informazioni so che il servizio militare inizia, per uomini e donne, a 16 anni e, in teoria dura 18 mesi, ma in pratica è a tempo indeterminato e molte reclute sono costrette a lavori forzati nelle miniere a sostegno del regime dittatoriale in vigore; sembra che sia questo il motivo per cui scappano per evitare il servizio militare.”

 

Ebbene, non ho problemi ad ammettere che anche in base alle informazioni in mio possesso le cose stanno realmente così come descritte dal mio amico. Però ciò non toglie che l’articolo 3 capoverso 3 della Legge sull’asilo approvato un anno fa dal popolo esclude in modo chiaro di considerare dei rifugiati coloro che scappano per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato , e ciò anche se poi – come in questo caso – essi sono esposti “ a seri pregiudizi” . Giusto o non giusto, la volontà popolare va fatta rispettare, a meno di modificare nuovamente la legge. E dunque non dico che i “disertori” eritrei vadano rispediti in Eritrea, dove la loro vita sarebbe in pericolo, ma almeno che vengano  rispediti in Italia ( dove in base agli accordi di Dublino dovrebbero essere registrati) o che vengano fatti proseguire per altri Paesi europei che non pongono restrizioni per i disertori, liberando così posti per altri asilanti (come quelli siriani) che fuggono da un Paese in guerra per salvare la pelle e non per schivare il servizio militare ( per quanto duro esso sia) .

 

A parte ciò si potrebbe anche rilevare che se poi alcuni di questi disertori eritrei ricambiano l’ospitalità aggredendo o molestando le donne in strada non è che ciò contribuisca a chiudere un occhio sull’applicazione della legge.

 

Infine, se proprio si vuole accoglierli in barba alla legge, non si capisce perché essi debbano essere liberi di girare per tutta la Svizzera, senza alcun controllo. Dopotutto , anche se per qualche mese fossero costretti a starsene rinchiusi in centri dislocati lontani dai centri abitati e dai quali potrebbero uscire solo sotto sorveglianza per svolgere volontariamente lavori di pubblica utilità, starebbero sempre molto ma molto meglio che non nell’esercito di un dittatore che per anni li obbliga a svolgere lavori forzati nelle miniere.  E poi perché, prendendo lo spunto dalle primavere arabe e come hanno fatto altri popoli lungo i secoli,  non si ribellano in massa contro il loro governo tirannico  anziché abbandonare il loro Paese nelle sue mani ? L’Europa non può ospitare tutti gli africani che anelano semplicemente ad avere una vita migliore.