Losone, 2.12.2009
ISLAM E DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO
Kamel
Dhif, Responsabile della redazione araba di Swissinfo, nel corso
della trasmissione "Contesto" andata in onda alla TSI lunedì 30
novembre, ha affermato che tutti i paesi musulmani hanno
sottoscritto la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Molto spesso i personaggi pubblici di fede musulmana usano
questo tema per convincere del loro adeguamento al diritto
internazionale, tuttavia per quanto mi risulta le cose non
stanno proprio così. La Dichiarazione universale dei diritti
dell’uomo venne concepita e firmata nel 1948. La maggior parte
dei paesi islamici non ha voluto partecipare alla stesura di
questa Carta fondamentale, né tantomeno approvarla. Nonostante
sia stata emanata con il presupposto di riconoscere a tutti gli
individui l’insieme dei diritti e delle libertà come conseguenza
della loro stessa appartenenza al genere umano, la pretesa
universalità di questo strumento internazionale ha suscitato un
giudizio sfavorevole da parte del mondo arabo islamico. Durante
la sua elaborazione, in effetti, non si è tenuto conto della
specifica identità culturale di questi popoli , e per questo
motivo la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo viene
considerata dai Paesi arabo islamici come espressione della
civiltà occidentale.
Da qui
la nascita di un dibattito sui diritti dell’uomo nei Paesi
islamici, che ha messo in evidenza alcune incompatibilità di
fondo tra questi e la Legge religiosa islamica ossia la Sharia.
Pertanto i Paesi islamici hanno dovuto farsi depositari di
una propria specifica visione dei diritti dell’uomo e hanno dato
vita ad un sistema regionale dei diritti dell’uomo diviso in due
parti rappresentate da organizzazioni regionali (
l’Organizzazione della Conferenza Islamica e la Lega degli Stati
arabi ) attraverso le quali sono state elaborate diverse
Dichiarazioni sui diritti dell’uomo in chiave strettamente
islamica.
La
versione islamica dei diritti umani più accreditata, anche
perché approvata dall'ONU, è la Dichiarazione del Cairo
sui diritti umani nell’Islam, firmata nel 1990. L'approvazione
da parte dell'ONU di questa variante di Dichiarazione dei
diritti dell'uomo, concessa nonostante palesi incompatibilità
con la Dichiarazione originale, ha concesso a tutti i paesi
arabi la possibilità di vantare il fatto di aver sottoscritto la
Dichiarazione originale e ha permesso ad alcuni paesi arabi
(perfino l'Arabia Saudita) di divenire membri del Consiglio dei
Diritti Umani in ambito ONU.
C'è però ancora un piccolo particolare. L'art. 10 della
Dichiarazione del Cairo sui diritti umani nell’Islam recita:
"L’Islam è una religione intrinsecamente connaturata all’essere
umano. E’ proibito esercitare qualsiasi forma di violenza
sull’uomo o di sfruttare la sua povertà o ignoranza al fine di
convertirlo a un’altra religione o all’ateismo." In conclusione,
affermare e vantare che i paesi islamici abbiano sottoscritto la
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, suona un tantino
come una beffa.
Giorgio Ghiringhelli, Losone
|