Giorgio Ghiringhelli
Losone, 9 marzo 2006
Via Ubrio 62
6616 Losone
Alle redazioni
locarnesi dei
giornali
Perché
Pedrazzini ritarda
l’aggregazione del
Locarnese?
Ma cosa aspetta il
Consiglio di Stato
a nominare la o le
commissioni che
dovranno eseguire
gli studi per
l’aggregazione dei
Comuni
dell’agglomerato
locarnese ? Quando
al Consiglio di
Stato perviene
una richiesta di
aggregazione che
adempie i requisiti
di legge, esso
dovrebbe dare
seguito a questa
istanza avviando per
legge entro sei mesi
(!) uno studio di
aggregazione.
Ebbene, la
petizione popolare
lanciata dal
movimento del
Guastafeste e che
chiedeva un simile
studio per i 4
Comuni del Circolo
delle Isole (Losone,
Ascona, Brissago e
Ronco) venne
presentata
nell’ormai lontano 4
giugno del 2003,
mentre l’analoga
petizione lanciata
da Sensogiovane.ch
per i Comuni di
Locarno, Muralto,
Minusio, Brione s/Minusio
e Orselina , venne
presentata il 18
maggio del 2005.
Quasi tre anni sono
trascorsi dalla
prima e dieci mesi
dalla seconda,
eppure non soltanto
gli studi non sono
ancora stati
avviati, ma neppure
sono state nominate
le commissioni che
dovranno farli.
Nella mia qualità di
coordinatore di
entrambe queste
petizioni non posso
fare a meno di
esprimere il più
vivo disappunto per
questi inspiegabili
ritardi che non
tengono conto né dei
termini fissati
dalla legge né di
una precisa
richiesta pervenuta
dalla base, cioé dal
popolo. Il
Dipartimento delle
istituzioni, seguito
a ruota dal
Consiglio di Stato,
ha davvero fatto di
tutto per mettere un
bastone fra le ruote
a queste istanze
popolari. Dapprima
ha tenuto in un
cassetto per un anno
e mezzo la prima
petizione,
decidendosi a
tirarla fuori solo
dopo un ricorso per
denegata giustizia
presentato dal
sottoscritto. Poi,
con motivazioni
pretestuose, ha
respinto questa
petizione (nel
febbraio del 2005).
A fargli fare
dietrofront ci ha
pensato il Gran
Consiglio, che, il
28 settembre
scorso, con una
decisione “storica”,
ha accolto quasi
all’unanimità (!) un
mio ricorso contro
l’incomprensibile e
ingiusta decisione
negativa del
Consiglio di Stato
imponendo a
quest’ultimo di dare
finalmente avvio
allo studio di
aggregazione. E
quale fu la reazione
del Consigliere di
Stato Luigi
Pedrazzini ? Come se
nulla fosse egli
espresse
soddisfazione per
quella decisione,
affermando che la
stessa rappresentava
un segnale di
rafforzamento della
politica di
riorganizzazione
negli agglomerati
urbani. Ma aveva
proprio bisogno di
quel fragoroso
segnale, lui che
oltre a essere
locarnese dirige il
Dipartimento delle
istituzioni,
per capire che i
tempi di questa
riorganizzazione
erano ormai maturi ?
Comunque quasi altri
6 mesi sono
trascorsi da allora,
e nessun segnale di
vita è ancora
giunto da Bellinzona.
E’ tempo che
Luigi Pedrazzini, il
quale magari -
ironia della sorte -
passerà alla storia
come l’artefice
delle fusioni nel
Locarnese
(prendendosi meriti
non suoi) , ci
spieghi perché ha
fatto di tutto per
ritardare il decollo
degli studi di
aggregazione proprio
nella sua regione .
Non si è accorto che
l’economia del
Locarnese, che ha il
tasso di
disoccupazione più
elevato della
Svizzera (7,5%) , va
di male in peggio (i
ricchi Comuni di
Losone e Ascona
prevedono per il
2006 un deficit
complessivo attorno
ai 5 milioni di
franchi) e che solo
accelerando i
processi di
aggregazione si
potrà sperare di
uscire da questa
crisi ? Nella
rivista “Il Comune”
stampata a cura del
Dipartimento delle
istituzioni e
distribuita a tutti
i fuochi del
Locarnese nel
dicembre scorso,
Pedrazzini,
calandosi nel ruolo
di salvator della
patria, sottolineava
la necessità di
ultimare gli studi e
di giungere a una
votazione consultiva
sulle aggregazioni
ancor prima delle
elezioni comunali
del 2008, e ciò
perché “il
perdurare
dell’attuale
situazione di stallo
ha solo conseguenze
negative per tutti”.
Già, ma chi è il
principale
responsabile di
questa situazione di
stallo, se non lui
stesso ? Alle
prossime elezioni
comunali mancano
solo un paio d’anni
e continuando a
questo ritmo (specie
con la preannunciata
partenza del capo
della Sezione enti
locali, Mauro
De Lorenzi ) non
sarà facile fare gli
studi di
aggregazione, e
soprattutto fare poi
la necessaria opera
di informazione e di
convincimento, in
così poco tempo. Per
cui l’obiettivo del
2008 rischia di
slittare di altri
quattro anni. Non è
che per caso
Pedrazzini ha
ritardato e continua
a ritardare questi
progetti – a
differenza di quanto
avviene ad esempio
per gli analoghi
progetti nel
Bellinzonese e nel
Mendrisiotto -
per calcoli politici
suoi o del suo
partito, magari per
conservarsi la
possibilità di
diventare il primo
sindaco
dell’eventuale Nuova
Locarno nel 2012 ?
Giorgio Ghiringhelli,
Losone (*)
(*) Coordinatore dei
due comitati che
hanno lanciato
petizioni popolari
per l’aggregazione
del Locarnese