INTERVISTA
15/01/2013 -
09:05 (Ticinonline)
"Perchè dite no al Burqa
e sì agli arabi
milionari?"
Il presidente della Lega
Musulmani Slaheddime
Gasmi è stufo che i
partiti di destra
utilizzino i musulmani
come capro espiatorio
per ottenere voti. E
risponde a Ghiringhelli
LUGANO - Il presidente
della Lega Musulmani è
stufo che i partiti di
destra utilizzino i
musulmani come capro
espiatorio per ottenere
voti.
Pochi giorni fa in
Germania è stata
pubblicata una ricerca
universitaria che
conferma la crescente
ostilità da parte del
popolo tedesco nei
confronti dei musulmani.
ThiloSarrazin, senatore
di Berlino, nel 2010 ha definito i musulmani
di provenienza turca e
araba “troppo
improduttivi, troppo
ignoranti e troppo
prolifici”. Sulla stessa
lunghezza d’onda la Cancelliera Angela Merkel
che aveva parlato di
“approccio
multiculturale
fallito”. La comunità
musulmana tedesca da
anni lotta affinché
l’islamofobia venga
riconosciuta dalla
legge, non solo in
Germania però:
“L’islamofobia, dopo
l’attentato dell’ 11
settembre, è un dato di
fatto e come tale
dovrebbe essere
riconosciuta dalla
legge”, spiega il
presidente della Lega
dei Musulmani in Ticino
Slaheddime Gasmi.
Perché secondo lei c’è
questo odio crescente
contro la vostra fede?
"Dall’attacco alle torri
gemelle l’islamofobia è
diventata per molti
partiti di destra e
xenofobi un cavallo di
battaglia per
accaparrarsi i voti dei
populisti.
Chiaramente quando non
si conosce qualcosa,
è la paura a prendere il
sopravvento. Però se
guardiamo i dati
pubblicati dall’ONU, il
numero di persone
convertite all’Islam è
aumentato
vertiginosamente negli
ultimi anni. Perché
questo? Semplicemente
perché alcune persone
non si sono fermate a
quello che dicono i vari
politici o le
televisioni, hanno
voluto conoscere e
toccare con mano la
nostra fede e se ne sono
innamorate".
Però ci sono persone che
dicono che l’islamofobia
è stata inventata ad
arte dai musulmani per
proteggersi dalla
blasfemia, come le
vignette satiriche per
esempio…
"Non è vero che è stato
inventato dai musulmani.
L’islamofobia esiste e
riguarda anche tutto
quello che possono
essere i simboli
musulmani. Un esempio:
gli attacchi alle donne
che portano il velo da
parte della gente
comune. Anche qui in
Ticino è successo che
urlassero “terrorista”
ad alcune donne
musulmane. A creare
l’islamofobia sono
stati, ripeto, tutti i
partiti di destra e
xenofobi. Ma l’unico
risultato che hanno
ottenuto è quello di
rafforzare l’Islam".
Eppure ci sono
musulmani, di origini
balcaniche, che accusano
di fondamentalismo
quelli arabi e li
incolpano del crescente
odio nei confronti della
comunità musulmana.
Alcuni addirittura si
vergognano di professare
la loro fede a causa
delle reazioni che la
gente può avere…
“Mi sorprende che
esistano ancora visioni
del genere, penso che
non abbiano capito bene
il concetto di comunità
musulmana, lontana da
ogni differenza etnica e
nazionalista. Mi spiego:
se accade un problema di
discriminazione, non vi
é differenza tra l’uno e
l’altro. Mi spiace molto
che alcuni fratelli
dicano questo. I
musulmani balcanici sono
una componente
importante della
nostra comunità,
il fatto che per anni
siano stati sotto un
regime comunista e
nazionalista, ha
portato una minoranza ad
avere questo tipo di
visione”.
Mi riferivo a persone
che hanno studiato il
Corano per anni
nonostante il comunismo…
“Invito questi fratelli
che affermano che sono i
musulmani arabi che
hanno causato
l’Islamofobia ad andare
a vedere le statistiche
di quante persone
nell’ultimo anno si sono
interessati e avvicinati
all’Islam. Poi
chiaramente siamo un
miliardo e mezzo di
musulmani e non tutti la
pensano allo stesso
modo”.
Non pensa che magari
questa insofferenza nei
vostri confronti sia
anche un po’ per come i
musulmani si pongono con
l’occidente? Diciamo che
ai più sembra quasi che
non ci sia un forte
desiderio
d’integrazione, come ha
detto il senatore di
Berlino… In fondo anche
lo stesso Imam di Milano
in un’intervista ha
detto 'Non è possibile
che tra i miei fedeli ci
siano persone residenti
in Italia da più di
vent’anni che non
parlano ancora
l’italiano'.
"Non è una questione di
fede. Si tratta di un
aspetto culturale e
dell’apertura della
persona. L’Islam invita
alla convivenza. Il
nostro profeta dice che
chi impara la lingua
dell’altro ha evitato il
conflitto con l’altro.
Le prime parole del
Corano sono leggi e
impara. Non posso
parlare delle singole
persone, gruppi o etnie
che non vogliono
integrarsi, ma posso
dire che non è l’Islam
che dice questo, anzi, è
il contrario. Alla
Moschea di Viganello ci
sono praticanti della
nostra fede di tutte le
nazionalità e di culture
differenti. Ci sono però
anche persone che
preferiscono non
integrarsi e fare un
loro gruppo di culto a
casa o in un altro
luogo, ma ripeto, questo
dipende dalla persona e
dalla propria cultura,
non dalla fede. L’Islam
è aperto a tutti quanti
senza fare alcuna
differenza”.
Le leggo una frase di
una elettrice socialista
tedesca: “Piuttosto che
l'islam, la morte. Abbiamo
lottato e dato il sangue
per la nostra libertà e
le nostre conquiste
sociali. Prego ogni
giorno che i nostri
figli non dovranno mai
portare il velo e
sottostare all'islam”…
“Questo è solo un punto
di vista di una persona
che ha paura di una cosa
che non conosce. Perché
attaccare l’Islam?
Questo è l’esempio
classico di una persona
che ascolta i politici
che per tenersi strette
le poltrone usa le paure
della gente. Come ho
detto l’islamofobia è
stata inventata dai
politici per scopi
puramente politici”.
La disparità di
trattamento tra uomo e
donna da parte dei
musulmani è
probabilmente una delle
cause che crea un certa
diffidenza nei confronti
dell’Islam da parte
dell’Occidente.
“Per prima cosa bisogna
distinguere tra costumi
e l’Islam. Nei mass
media occidentali si fa
sempre questa confusione
tra la fede islamica e
certi costumi tribali.
Seconda cosa, non è vero
che l’Islam fa
distinzione tra uomini e
donne. Infatti i diritti
delle donne sono stati
garantiti nel Corano già
1430 anni fa, molto
prima della carta dei
diritti dell’ONU. Ad
esempio il diritto di
voto alle donne è
garantito dall’arrivo
dell’Islam. Per questoo
invito la gente a
conoscere l’Islam prima
di giudicare. Per degli
episodi violenti
commessi da dei
musulmani si attacca la
fede e non la singola
persona. L’omicida di
Daillon era musulmano?
Non mi sembra, nessuno
dice un cristiano ha
ucciso. Bisogna
giudicare la singola
persona per i propri
atti, e non la sua
fede”.
E cosa ne pensa della
gente che dice che
l’Islam si vuole
espandere e conquistare
i continenti?
“Queste sono tutte
dicerie. Subito dopo
l’attacco alle torri
gemelle Bush jr. ha
detto, cosa che poi ha
ritrattato, cominciano
le crociate. L’Islam è
una fede e non ha
bisogno di conquistare
nulla. Non è l’impero
romano o quello
ottomano, questo è
quello che hanno voluto
dipingere i partiti di
destra per vietare la
costruzione dei
minareti, facendo leva
sul populismo”.
A proposito di minareti:
il popolo svizzero si è
espresso e ha deciso per
la non edificazione dei
minareti, questo però
non è stato preso molto
bene da parte dei
musulmani. Ricordo le
dichiarazioni di
Gheddafi che chiedeva di
spartire la Svizzera per
esempio.
“Alcuni personaggi è
meglio non ascoltarli.
Che sia Gheddafi o un
politico populista
d’Occidente. Sono
entrambi ignoranti allo
stesso modo. Detto
questo, posso dire che
rispetto le decisioni
del popolo svizzero.
Però se lei si informa e
chiede in giro, scoprirà
che molti hanno votato
pensando di approvare
l’edificazione dei
minareti. Tante persone
che ho incontrato dopo
le votazioni mi
hanno detto che si sono
sentite ingannate.
Purtroppo, come ogni
votazione, la maggior
parte della gente non sa
cosa va a votare e si
trova davanti a una
scheda con sì o no e
sceglie di seguire i
consigli del Freysinger
di turno che urla ai
quattro venti che
l’Islam attacca la
Svizzera, l’Islam è il
male… Minareti o non
minareti, noi comunque,
come è previsto anche
dalla costituzione
elvetica, abbiamo
diritto di praticare la
nostra fede”.
Anche voi quindi volete
che il governo svizzero
riconosca l’islamofobia
nella legge, anziché
generalizzare gli
attacchi ai musulmani
sotto il termine
xenofobia.
“Vogliamo che il governo
metta fine agli attacchi
all’Islam. Xenofobia e
razzismo sono termini
generali. Ci sono leggi
che condannano
chiunque metta in dubbio
l’Olocausto per esempio.
Noi vogliamo che nella
legge vengano
riconosciuti gli
attacchi a tutte le
religioni, non solo alla
nostra, sia chiaro. Ma
noi musulmani siamo
stufi di essere
utilizzati ogni volta
come cavallo di
battaglia dai partiti di
destra per ottenere
voti. Il musulmano non è
solo il magrebino o
l’iraniano, ci sono
anche musulmani
svizzeri”.
Parliamo di reciprocità.
Spesso si accusa l’Islam
di voler sempre più
diritti, però in alcuni
paesi a maggioranza
musulmana si tende a
soffocare le altre
religioni…
“Questo non è vero, a
parte l’Arabia Saudita,
che una cosa a sé simile
allo statuto del
Vaticano in Europa. In
Tunisia ci sono chiese
nel deserto e c’è una
delle sinagoghe più
importanti al mondo...
Nella via principale di
Tunisi non c’è una
moschea, c’è una chiesa,
ma questo in pochi lo
sanno”.
Della proibizione del
Burqa invece cosa ne
pensa?
“Di questa cosa ne ho
già parlato in passato.
Il Burqa è un problema
che non esiste. È un
costume locale afghano
che utilizzano anche
alcuni in Arabia
Saudita. Quante donne
afghane ci sono in
Svizzera che portano il
Burqa? Non mi sembra che
ce ne siano migliaia.
Tra l’altro sono ancora
offeso con il signor
Ghiringhelli del
movimento Il Guastafeste
che ci ha descritti come
dei nazisti. Ho
preferito non rispondere
visto che si tratta di
una persona vuota con la
quale è inutile
confrontarsi. Ma vorrei
chiedere al signor
Ghiringhelli se si
lamenta anche quando i
milionari arabi vengono
a spendere tanti soldi
in compagnia delle
mogli che portano il
Burqa. Allora in quel
caso va tutto bene? Sono
politici che per cercare
di guadagnare consensi
sulla scena politica
attaccano le minoranze,
come certi leader
populisti contro i
poveri asilanti che non
hanno nessun mezzo per
difendersi”.
Se un giorno il popolo
svizzero decidesse di
vietare il velo invece?
“Non c’è problema. Mia
moglie , se vorrà, potrà
vestirsi come le suore.
Loro portano anche un
indumento religioso
simile alle musulmane. A
quel punto dovranno
proibire anche alle
suore di vestirsi in
quella maniera…”
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