di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO



LE RIFLESSIONI DEL GHIRO SULL'ISLAM

 

 Losone, 11 agosto 2006

Islamizzazione dell’Europa : o si reagisce o si subisce

Anche per gli  attentati di matrice islamica sventati nelle ultime ore in Gran Brategna si parla di cittadini di origine pachistana con cittadinanza britannica, come era già successo per gli attentati a Londra del luglio 2005. Il nemico in casa, insomma, come giustamente ha rilevato Osvaldo Migotto in un suo commento apparso sul Corriere del Ticino dell’11 agosto. Ma come è possibile che degli individui che sulla carta dovrebbero essere integrati, avendo ricevuto la cittadinanza di un Paese europeo, covino tanto odio verso l’Occidente che li ospita ? Come ci si può difendere da questi subdoli nemici infiltrati ?  “A rendere più vulnerabile la Gran Bretagna – ha scritto ancora Migotto nel suo commento – vi è senz’altro la presenza di una consistente comunità islamica”. Una verità semplice quanto ovvia, anche se scomoda.  Quindi la risposta al precedente interrogativo potrebbe essere che per difenderci meglio ed essere meno vulnerabili si dovrebbe operare preventivamente evitando il formarsi in Europa di “consistenti comunità islamiche”. A mali estremi, insomma, estremi rimedi ?  Mi par già di sentire l’obiezione secondo cui la gran parte di islamici che vivono in Europa sono ben integrati e solo una piccola percentuale è integralista e  potenzialmente  terrorista. Sarà anche vero, ma se questa piccolissima percentuale di fanatici (che poi magari così piccola non è) è in grado di compiere delle stragi inimmaginabili come quella che stava per compiersi o quella dell’11 settembre  , allora prima o poi il problema della crescente e apparentemente inarrestabile e irreversibile “islamizzazione” dell’Europa  - con tutte le sue conseguenze - dovrà pur porsi.  Perché nessuno può negare che da qualche decennio è in atto da parte del mondo islamico la conquista dell’Europa, che già ora taluni definiscono Eurabia.  Una conquista portata avanti  soprattutto con l’immigrazione e la prolificità. Già nel 1974, dinnanzi all’Assemblea delle Nazioni Unite, il politico algerino Boumedienne (protagonista della guerra d’indipendenza e autore del colpo di Stato che nel 1965 esautorò il presidente Ben Bella) disse  : “Un giorno milioni di uomini abbandoneranno l’emisfero sud per irrompere nell’emisfero nord. E non certo da amici. Perché vi irromperanno per conquistarlo. E lo conquisteranno popolandolo coi loro figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria”. Un concetto, questo, ribadito qualche mese fa anche da Gheddafi in un pubblico discorso. E allora, di fronte a una conquista pianificata e che sempre più spesso fa leva sul ricatto della paura (vedi attentati di Madrid e Londra, uccisione di Theo van Gogh, taglia sulle teste dei vignettisti danesi), o si reagisce o si subisce. Anche il nostro piccolo Paese non sfuggirà a questa tendenza, come del resto si può  dedurre leggendo l’ultimo rapporto sulla sicurezza interna pubblicato sul sito internet dell’amministrazione federale. Recentemente i nostri servizi segreti hanno sventato un attentato a un aereo della compagnia israeliana El Al a Ginevra. E che dire di quei quattro individui che nei giorni scorsi – come si è letto sul Giornale del Popolo  del 10 agosto – distribuivano tranquillamente sul lungolago di Lugano dei volantini “di probabile matrice turco-islamica” contro la Bibbia e la fede cristiana ? Chi avesse osato fare una cosa del genere contro Allah e il corano, qui da noi sarebbe stato denunciato per razzismo e nei Paesi islamici sarebbe forse stato linciato. Evidentemente certi integralisti si sentono sempre più forti e sempre più protetti. E v’è da temere che questo sia solo l’inizio…

 

      Giorgio Ghiringhelli, Losone



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