Il festival del
film in difesa della
libertà di espressione
Gentile signora
Bignardi,
lo scorso 2 novembre un
fanatico islamico di
nazionalità marocchina e
olandese ha
assassinato ad Amsterdam
il controverso regista
nonché giornalista e
scrittore olandese Theo
van Gogh, noto per le
sue posizioni contro
l’integralismo islamico.
Egli era infatti
diventato il fustigatore
dell’Islam più
estremista, e in questa
sua veste non lesinava
critiche alla società
multiculturale olandese
da lui ritenuta
eccessivamente liberale,
a tal punto da difendere
una cultura “aggressiva
e retrograda”.
Van Gogh è stato ucciso
anche per il suo
mediometraggio “Submission”
, un film di dieci
minuti e cinquantanove
secondi dedicato
all’Islam più sottomesso
e disperato : quello
delle donne.
L’omicida faceva parte
di un gruppo
terroristico che oltre
all’assassinio di van
Gogh aveva già
progettato di uccidere
anche la parlamentare
liberale di origine
somala Ayaan Hirsi Ali,
autrice di un libro (“La
fabbrica dei figli”) in
cui parla di oppressione
femminile ed
infibulazione nonché
autrice della
sceneggiatura del film
“Submission”.
Il mondo occidentale (ma
anche l’Islam moderato)
non può e non deve
rimanere impassibile di
fronte a simili episodi
di barbarie e deve
reagire contro chi
intimidisce, minaccia e
uccide pensatori,
scrittori , registi ,
artisti e politici
colpevoli solo di aver
liberamente espresso le
loro idee, giuste o
sbagliate che siano ( e
difatti un po’ in tutta
Europa le associazioni
di musulmani
progressisti hanno
reagito con
dichiarazioni di
condanna).
Per questo motivo
pensiamo che anche una
manifestazione come il
Festival internazionale
del film di Locarno, da
sempre aperta alle
denunce di registi
provenienti da Paesi in
cui la libertà di
espressione è ancora una
chimera, non possa
ignorare un
documentario-denuncia
che è costato la vita a
un rappresentante del
mondo cinematografico.
Forse il miglior modo
per ribadire il valore
di quella libertà di
espressione così
duramente oltraggiata
con l’omicidio del
regista Theo van
Gogh sarebbe
quello di proiettare in
Piazza Grande il suo
film “Submission”,
invitando alla
proiezione anche
l’autrice della
sceneggiatura nonché
tutti quei nostri
concittadini musulmani
che sono a stragrande
maggioranza difensori
delle libertà.
A quella minoranza di
fanatici che pur
vivendo in Europa non si
adatta ai principi che
regolano la nostra
società e pensa di
intimidire e soffocare
la libertà di
espressione , sarà così
chiaro che con certi
mezzi barbari e incivili
otterrà l’esatto
contrario di quel che si
prefigge, e cioè
accendere i riflettori
della ribalta
internazionale su un
documentario che
altrimenti sarebbe
probabilmente passato
inosservato .
Ci permettiamo dunque di
sottoporle questa nostra
proposta nella speranza
che la stessa possa
attirare la sua
attenzione .
Cordiali saluti
Umberto Marra,
Lugano
Lorenzo
Quadri, Origlio
Iris Canonica, Bidogno
Giorgio
Ghiringhelli, Losone
Giovanna De Ambrogi ,
Lugano-Aldesago
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