di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO


LE RIFLESSIONI DEL GHIRO SULL'ISLAM


  Lugano,  16 dicembre 2004
 
Gentile signora 

Irene Bignardi
direttrice del Festival internazionale
del film di Locarno
6601 Locarno     

 

Il festival del film in difesa della libertà di espressione

Gentile signora Bignardi,

lo scorso 2 novembre un fanatico islamico di nazionalità marocchina e olandese  ha assassinato ad Amsterdam il controverso regista nonché giornalista e scrittore olandese Theo van Gogh, noto per le sue posizioni contro l’integralismo islamico. Egli era infatti diventato il fustigatore dell’Islam più estremista, e in questa sua veste non lesinava critiche alla società multiculturale olandese da lui ritenuta eccessivamente liberale, a tal punto da difendere una cultura “aggressiva e retrograda”.

Van Gogh è stato ucciso anche per il suo mediometraggio “Submission” , un film di dieci minuti e cinquantanove secondi dedicato all’Islam più sottomesso e disperato : quello delle donne.

 

L’omicida faceva parte di un gruppo terroristico che oltre all’assassinio di van Gogh aveva già progettato di uccidere anche la parlamentare liberale di origine somala Ayaan Hirsi Ali, autrice di un libro (“La fabbrica dei figli”) in cui parla di oppressione femminile ed infibulazione nonché autrice della sceneggiatura del film “Submission”.

Il mondo occidentale (ma anche l’Islam moderato) non può e non deve rimanere impassibile di fronte a simili episodi di barbarie e deve reagire contro chi intimidisce, minaccia e uccide  pensatori, scrittori , registi , artisti   e politici colpevoli solo di aver liberamente espresso le loro idee, giuste o sbagliate che siano ( e difatti un po’ in tutta Europa le associazioni di musulmani progressisti hanno reagito con dichiarazioni di condanna).

 

Per questo motivo pensiamo che anche una manifestazione come il Festival internazionale del film di Locarno, da sempre aperta alle denunce di registi provenienti da Paesi in cui la libertà di espressione è ancora una chimera, non possa ignorare un documentario-denuncia che è costato la vita a un rappresentante del mondo cinematografico.

Forse il miglior modo per ribadire il valore di quella libertà di espressione così duramente oltraggiata con l’omicidio del regista  Theo van Gogh  sarebbe quello di proiettare in Piazza Grande il suo film “Submission”, invitando alla proiezione anche l’autrice della sceneggiatura nonché tutti quei nostri concittadini musulmani che sono a stragrande maggioranza difensori delle libertà.

A quella minoranza di fanatici che  pur vivendo in Europa non si adatta ai principi che regolano la nostra società e pensa di intimidire e soffocare   la libertà di espressione , sarà così chiaro che con certi mezzi barbari e incivili otterrà l’esatto contrario di quel che si prefigge, e cioè accendere i riflettori della ribalta internazionale su un documentario che altrimenti sarebbe probabilmente passato inosservato .

Ci permettiamo dunque di sottoporle questa nostra proposta nella speranza che la stessa possa attirare la sua attenzione .

 

Cordiali saluti

 

Umberto Marra,  Lugano                                                       Lorenzo Quadri,  Origlio 

Iris Canonica, Bidogno                                                          Giorgio Ghiringhelli, Losone

Giovanna De Ambrogi , Lugano-Aldesago

 



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