E ora… avanti senza
indugi verso la tassa
sul sacco !
Lodevole Municipio,
qualche giorno prima
della votazione sulla
tassa sul peso avevo
pubblicamente
preannunciato che se
questa tassa fosse stata
affossata avrei lanciato
“entro cinque giorni”
un’iniziativa popolare a
favore dell’introduzione
di una tassa sul sacco.
Per coerenza e per
rispetto degli elettori
che, magari anche a
seguito di questa
rassicurante promessa,
hanno appoggiato il
referendum in votazione,
l’iniziativa sarà dunque
lanciata il 16 marzo. In
tal modo potremo fra
l’altro cogliere
l’irripetibile occasione
di raccogliere magari
tutte le 800 firme di
cui avremo bisogno in
occasione delle elezioni
cantonali del 1. aprile,
quando davanti alla
bancarella che
sistemeremo fuori dal
locale di voto
passeranno almeno 2'000
losonesi ( il voto per
corrispondenza non c’è
ancora per le elezioni)
: e questo è un altro
motivo
pratico-organizzativo
per cui sarebbe per noi
sconsigliabile rinviare
il lancio
dell’iniziativa.
Un’iniziativa
per evitare eventuali “furbate”
Perché abbiamo deciso di
seguire questa via ?
Semplicemente a
titolo cautelativo,
per evitare che il
Municipio, pur di
non darla vinta ai
referendisti sulla tassa
sul sacco , abbia
qualche tentazione di
avventurarsi a cercare
nuove fantasiose
soluzioni (spendendo
altri soldi in altri
costosi progetti) contro
le quali ci troveremmo
poi nuovamente costretti
a lanciare un altro
referendum, con altre
perdite di tempo e altro
spargimento di veleni.
Vogliamo insomma
mostrare che siamo
capaci anche a costruire
e non solo a
“distruggere”, portando
avanti con coerenza e
determinazione – forti
anche della
legittimazione popolare
che la votazione ci ha
conferito - quella tassa
sul sacco che fra
l’altro già avevamo
proposto assieme alla
Sinistra e a un PPD nel
1998 in Consiglio
comunale.
Abbiamo fondati motivi
per ritenere che il
Municipio potrebbe
essere tentato di fare
qualche “furbata”, come
ad esempio potrebbe
essere quella di
introdurre sì una tassa
sul sacco obbligando
però i losonesi a
portare poi questi
sacchi a qualche
contenitore o
pressocontenitore
situato a centinaia di
metri di distanza dalle
loro case. Difatti già
il 12 ottobre scorso,
commentando sul Giornale
del Popolo la riuscita
del referendum, il
capodicastero
dell’Ambiente, Alberto
Colombi, aveva
dichiarato “se
non dovesse passare il
sistema a peso, il
Municipio sicuramente
proporrà qualcosa di
alternativo che, a
mio modo di vedere, non
sarà la semplice tassa
sul sacco”. E
ancora sull’edizione
odierna de “La Regione”
lo stesso Colombi
ribadisce che “oltre
alla tassa sul sacco ci
sono diverse opzioni”.
Parole non certo
tranquillizzanti per
noi.
L’ideale sarebbe che il
Municipio, uscito
perdente dalla
consultazione popolare,
faccia un bagno di
umiltà , riconosca i
promotori del referendum
come interpreti e
interlocutori di una
maggioranza popolare sul
problema dei rifiuti e
sposi senza ulteriori
remore e al 100 % il
testo della domanda di
iniziativa che sta per
partire, dichiarandolo
pubblicamente e senza
giri di parole .
Qualora ciò accadesse
entro mercoledì,
l’iniziativa non sarà
lanciata. Se però il
Municipio volesse
prendersi qualche giorno
in più per riflettere
sul da farsi, ricordo
comunque che,
anche a iniziativa già
lanciata, essa
potrebbe essere ritirata
in qualsiasi momento dai
suoi promotori se si
presentassero i
presupposti per farlo.
Seppellire l’ascia di
guerra collaborando con
i vincitori della
votazione
Sui
giornali di oggi ho pure
letto alcune
esternazioni del
sindaco, preoccupato del
fatto che se
l’iniziativa dovesse poi
essere bocciata in
votazione popolare “ci
troveremmo con le mani
legate, senza più
alternative”. Il
rischio c’è, come pure –
senza precise garanzie -
c’è il rischio che a
non lanciare
l’iniziativa il
Municipio ne approfitti
per inventare altre
fantasiose soluzioni e
per lasciar trascorrere
altri mesi inutilmente.
Ma tale rischio
potrebbe essere
praticamente nullo
se le autorità comunali
(Municipio e Consiglio
comunali) si rendessero
conto che ora
sarebbe meglio
seppellire l’ascia di
guerra e appoggiare
l’iniziativa sulla
tassa sul sacco
anziché osteggiarla e
rischiare di rimanere
con un pugno di mosche
in mano. Tocca
quindi a chi ha perso la
votazione popolare fare
un passo indietro e
riconoscere che i
referendisti avevano
interpretato meglio di
loro gli umori del
popolo.
Del
resto va poi ricordato
che qualora l’iniziativa
riuscisse non ci
sarebbe alcuna votazione
popolare se poi il
Consiglio comunale
l’approvasse (era
già successo tre anni fa
con l’iniziativa “Meno
rumori e più qualità di
vita”). Il Consiglio
comunale potrebbe pure
contrapporre
all’iniziativa un
controprogetto, e in tal
caso i losonesi
sarebbero chiamati a
votare su due proposte.
Quindi le esternazioni
così lapidarie del
sindaco mi sono sembrate
un tantino inopportune
(siamo già in campagna
anti-iniziativa ?).
Proprio per le ragioni
sopra descritte e
proprio per trovare in
tempi rapidi una
soluzione facilmente
attuabile, io mi auguro
che qualora venisse
confermato il lancio
dell’iniziativa anche il
Municipio e gli altri
gruppi politici (che ci
leggono in copia e che
invito a prendere
posizione a favore
dell’iniziativa )
possano contribuire –
nell’interesse di tutti
– alla sua riuscita e
possano
sottoscriverla :
tanto, come detto, il
Consiglio comunale avrà
ancora modo di
occuparsene.
Una soluzione economica
e semplice in tempi
rapidi
Cosa
succederà qualora
l’iniziativa dovesse
riuscire ?
Succederà che nel giro
di due mesi avremo una
soluzione confezionata e
già pronta per l’uso.
Entro l’estate il
Consiglio comunale
sarebbe chiamato ad
esaminarla e, in caso di
approvazione, entro
l’inizio dell’autunno il
Municipio potrebbe
presentare un nuovo
regolamento sui rifiuti
che tenga conto delle
richieste
dell’iniziativa. Il
discorso sul
potenziamento dei centri
per la raccolta dei
rifiuti separabili (che
potrebbe essere fatto
gradualmente)
dovrebbe essere portato
avanti parallelamente,
in modo da essere
pronti, verso l’inizio
dell’anno prossimo, a
partire con la tassa sul
sacco. Dopo un periodo
sperimentale di due anni
il Municipio potrà, se
lo riterrà necessario e
opportuno, apportare
qualche correttivo, ad
esempio proponendo
l’introduzione di
quei contenitori
personali che erano già
stati ventilati in un
precedente studio.
Ora l’importante è di
scegliere la soluzione
più semplice , più
economica e più
facilmente realizzabile,
in modo da poterla
introdurre il più
velocemente possibile.
Distinti saluti
Giorgio
Ghiringhelli
Allegato : la
proposta dell’iniziativa
Cpc
: - ai consiglieri
comunali
- alla stampa
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