di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO


                                                                                                     Losone, 11 novembre 2014

 

Malattie contagiose e asilanti : discuterne si può e si deve

“Tubercolosi e asilanti : più chiarezza”, con questo titolo il Corriere del Ticino aveva pubblicato lo scorso 25 ottobre una mia opinione su un tema di attualità, visto il forte afflusso negli ultimi mesi di asilanti provenienti da zone sub sahariane (in particolare dall’Eritrea) in cui la tubercolosi (TBC)  è assai diffusa. Nel mio scritto avevo sollevato alcuni  interrogativi sull’evoluzione della TBC in Ticino , sui rischi di contagio per la popolazione ed il personale infermieristico  e sull’efficacia dei controlli sanitari effettuati al centro registrazione degli asilanti a Chiasso, chiedendo in cosa consistessero tali controlli e perché ad esempio non si sottoponevano sistematicamente alla radiografia dei polmoni tutti gli asilanti provenienti da zone a rischio (come una volta si faceva  per tutti i lavoratori stagionali che entravano in Svizzera).

Le mie domande non sono piaciute al dr. Brenno Balestra, primario di medicina interna e direttore sanitario dell’OBV di Mendrisio, il quale in una sua risposta pubblicata il 31 ottobre, mi ha fatto la morale affermando che  “agitare lo spauracchio del contagio con la TBC portata dai migranti ha un sapore medioevale ed è pure di cattivo gusto” e aggiungendo che “provocare la paura non aiuta ad informare ed ancora meno a curare”. Il dr. Balestra ha infine assicurato che nessun’altra persona come il richiedente l’asilo viene controllato dal punto di vista sanitario all’ingresso nel nostro Paese, “certamente più di qualsiasi turista”.

Insomma, mentre che in altri Paesi (fra cui Canada e Australia) per evitare la diffusione dell’ebola si è arrivati al punto di chiudere senza tanti complimenti le frontiere alle persone provenienti dagli Stati africani colpiti da questa malattia, o a chi vi ha risieduto negli ultimi mesi , da noi se qualcuno osa accostare il problema della diffusione di malattie contagiose a quello della migrazione viene accusato di fare dell’inutile allarmismo , come se l’argomento fosse tabù .

 E però una notizia di agenzia riportata lo scorso 23 ottobre dal Teletext e dalla RSI, ma stranamente da nessun giornale, ha dimostrato la fondatezza dei miei timori e la necessità di migliorare l’informazione. La prima frase della notizia,  pubblicata sul sito web della RSI con il titolo “Migranti : più controlli”, diceva testualmente “Le misure prese dalla Confederazione in materia di immigrazione non sono sufficienti ad evitare il diffondersi di malattie come varicella, scabbia o TBC”. E chi mai ha osato lanciare questo allarme dal “sapore medioevale e di cattivo gusto” ? Non certo il sottoscritto, che semmai si era limitato a porre delle domande, bensì  l’Associazione dei servizi cantonali di migrazione, la quale in una lettera inviata all’Ufficio federale della migrazione (UFM) ha chiesto di migliorare i controlli medici nei centri di accoglienza della Confederazione  e – onde evitare la diffusione dei contagi - di non smistare nei diversi Cantoni i richiedenti l’asilo malati .

 E dunque da autorevole fonte è stato confermato che  i controlli sanitari degli asilanti al loro ingresso nel nostro Paese, checché ne dica il dr. Balestra, non sono sufficienti ! Notizie del genere non contribuiscono certo a tranquillizzare la popolazione, ma è solo discutendone apertamente – anziché negare o minimizzare l’evidenza facendo gli struzzi - che si possono migliorare le cose ed evitare guai ben più grossi. Nello stesso servizio della RSI è stato interpellato pure il medico cantonale dr. Giorgio Merlani , il quale ha ammesso che nei centri federali degli asilanti (come quello di Chiasso)  è la Confederazione che definisce i protocolli per le visite sanitarie e che se ne occupa direttamente : solo in caso di malattie si ricorre ai servizi sanitari ticinesi  , cui spetta anche il compito di occuparsi dei controlli nei centri di accoglienza assegnati al Cantone. Merlani ha auspicato che le autorità sanitarie ticinesi vengano coinvolte nei controlli fin dal momento dell’arrivo degli asilanti : come dire che non si ha tanta fiducia nei controlli fatti attualmente a Chiasso a cura della Confederazione …. Quindi dopo le ingiustificate critiche dal vago sapore ideologico rivoltemi dal dr. Balestra mi conforta sapere che avevo visto giusto . Ora sarà interessante attendere la risposta dell’UFM, sperando che la stessa venga resa pubblica e che – questa volta - non venga ignorata dai giornali. A Losone, dove pare che la scabbia sia già arrivata al centro asilanti San Giorgio , la popolazione gradirebbe maggiore informazione.

                                                                                 Giorgio Ghiringhelli, Losone