di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

 


LE RIFLESSIONI DEL GHIRO SULL'ISLAM

Minareti : l’essenza del problema 

 

In una lettera apparsa lunedì 6 agosto sul Corriere del Ticino, Enrico Morresi rileva che nell’appello alla preghiera dei musulmani che il muezzin fa dai minareti vi sono sette invocazioni di cui sei secondo lui potrebbero essere condivise dai cristiani e solo una avrebbe dei contenuti problematici  ( quella che dice “attesto che Maometto è l’inviato di Dio”) . Morresi  si chiede quindi se gli avversari dei minareti , che si appigliano a motivazioni che lui definisce “povera polemica”   quali la propaganda islamica, la provocazione e il disturbo della quiete pubblica, non perdano invece di vista l’aspetto essenziale della questione e cioé il contenuto dell’appello alla preghiera che vien diffuso dall’alto dei minareti. Anch’io sono fra gli avversari dei minareti e dunque fra i sostenitori dell’iniziativa lanciata recentemente contro la costruzione dei minareti in  Svizzera. Condivido tutte le motivazioni  addotte contro la costruzione di minareti , perché ritengo che questi elementi architettonici non siano indispensabili per la pratica della religione islamica ma siano dei simboli di conquista territoriale  e dunque costituiscano una provocazione da parte di certe frange integraliste della comunità islamica che cercano lo scontro più che l’integrazione con il Paese che li ospita e che non ha certo radici islamiche. Non si tratta dunque di “povere polemiche”.

A parte ciò vorrei comunque rassicurare Morresi che, per quanto mi concerne, l’aspetto da lui sollevato non mi era sfuggito.  In una petizione inviata al Gran Consiglio il 1.dicembre 2006, cioè diversi mesi prima che venisse lanciata l’iniziativa contro i minareti,  chiedevo di inserire nella nostra Costituzione cantonale il divieto per ogni religione di fare pubblici richiami alla preghiera con mezzi e suoni che non facciano parte della nostra millenaria tradizione. Tale richiesta , sulla quale il Gran Consiglio non si è ancora espresso, non impedirebbe la costruzione di minareti (fra l’altro un simile divieto potrebbe non essere in linea con le libertà concesse dalla Costituzione federale) ma impedirebbe se non altro di utilizzarli per il richiamo alla preghiera, che è  secondo me l’aspetto più problematico sia per il disturbo fonico (ricordo per inciso che il primo dei cinque richiami giornalieri  vien eseguito solitamente all’alba…) e sia proprio per il contenuto, come ben rileva Morresi . La prova di quanto affermo è che nel testo della petizione  (pubblicata in versione integrale sul sito www.ilguastafeste.ch sottolineo come secondo Padre Samir , un egiziano gesuita professore di islamistica all’Università San Giuseppe di Beirut, “l’eventuale introduzione del muezzin  in Occidente sarebbe considerato come un’offesa o come un’”aggressione”, anche perché il contenuto dell’appello alla preghiera – nel quale si ribadisce che non v’è altro Dio all’infuori di Allah e che Maometto è il suo profeta – sarebbe inaccettabile per una società laica” . E, aggiungo ora, sarebbe inaccettabile anche per dei cristiani in terra cristiana.

 Per Morresi,  delle sette invocazioni che vengono diffuse ai quattro venti dai muezzin l’unica ad essere problematica è quella che cita Maometto. Ce n’è almeno un’altra che, in terra non islamica, potrebbe offendere più di un’orecchio. Quella che Morresi ha citato in versione italiana e che dice “Attesto che non esiste dio se non Dio”. In effetti detta così assomiglia al cristiano “Credo in un solo Dio”. Ma in versione araba, quella utilizzata dal muezzin, essa suona così : “Ashadu an la ilah illa Allah”, ossia “Attesto che non v’è dio se non Allah”. Allah non è la semplice traduzione di Dio : è un Dio diverso da quello dei cristiani. Per i cristiani Gesù  è parte integrante del loro Dio ed è morto sulla croce per redimere l’umanità da suoi peccati. Per i musulmani, invece, Gesù è un semplice profeta  e non è morto in croce perché Allah non avrebbe mai permesso che un suo profeta morisse in croce ( al suo posto è stato crocifisso un sosia). Sia per i laici e sia per i cristiani , o almeno per una buona fetta di loro, sarebbe inaccettabile che un giorno i minareti possano essere utilizzati dalle nostre parti per disturbare la quiete pubblica con simili messaggi pubblicitari a sfondo religioso.

 

                                               Giorgio Ghiringhelli


 
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