di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

  Le riflessioni del Ghiro sull'Islam

Losone,      22 maggio 2007

 Minareti e  Patto ONU II : facciamo chiarezza !

In un articolo apparso su La Regione di martedì 22 maggio, si riferisce che secondo taluni esperti interpellati dal Tages-Anzeiger l’iniziativa popolare lanciata nelle scorse settimane per chiedere il divieto di costruzione di minareti in Svizzera dovrebbe essere dichiarata non valida da Governo e Parlamento in quanto in contrasto con il Patto ONU II (così è definito il  patto internazionale relativo ai diritti civili e politici concluso il 16 dicembre 1966 dal Comitato ONU sui diritti umani, ora divenuto Consiglio dei diritti dell’uomo). Già nel 2001, si riferisce nell’articolo, il Governo aveva definito “vincolante” il Patto ONU II nell’ambito di una presa di posizione sull’iniziativa per l’internamento a vita dei pedofili. Questo stesso Patto stabilirebbe, stando a quanto si legge nell’articolo,   che anche in situazioni di emergenza nazionale non debba essere concessa alcuna deroga per i diritti quali la libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Da qui , secondo gli esperti, la possibilità che il Governo si richiami ancora al carattere “vincolante” di questo Patto per dichiarare non valida l’iniziativa contro i minareti. Peccato che in un recentissimo caso che concerne le elezioni cantonali ticinesi il Tribunale federale se ne sia fatto un baffo dei vincoli di questo Patto, a dimostrazione del fatto che lo stesso non è poi così vincolante come si vuol far credere quando fa comodo a taluni. Mi spiego meglio. Lo scorso 24 febbraio avevo inoltrato un ricorso al Tribunale federale lamentando l’impossibilità per i partiti che partecipavano alle elezioni di poter inviare un loro rappresentante ai lavori di spoglio delle schede. In quel ricorso avevo fra l’altro fatto presente che l’art. 25 del Patto ONU II, in base a un’osservazione generale stilata dal Consiglio dei diritti dell’uomo e atta a meglio interpretare l’articolo in questione, stabilisce chiaramente che lo spoglio debba avvenire in presenza dei candidati o dei loro rappresentanti. Se tale Patto   fosse vincolante per tutti gli Stati, allora il Tribunale federale avrebbe dovuto accogliere il mio ricorso, non vi pare ?  E invece lo ha respinto (facendomi per di più pagare una tassa di giudizio di 1'000 franchi)  ritenendo che fosse decisivo, al riguardo, il fatto che la Svizzera non abbia ratificato il protocollo facoltativo sui ricorsi individuali che consentirebbe ai cittadini di inoltrare ricorso al Consiglio dei diritti dell’uomo contro violazioni di norme contenute nel Patto. Capito l’antifona ? Quindi se il mio ricorso è stato respinto con simili motivazioni , non vedo perché mai un’eventuale e ancora da comprovare violazione dello stesso Patto conseguente a un divieto di costruire minareti in Svizzera potrebbe essere utilizzata per annullare l’esito di un’iniziativa popolare. Se qualcuno dovesse ritenere che questa iniziativa è lesiva del Patto ONU II non ha che da inoltrare ricorso al Tribunale federale, il quale certamente glielo respingerà facendogli notare – come ha fatto con me - che la Svizzera non ha firmato il protocollo che gli consentirebbe di ricorrere a un’istanza internazionale superiore. Intendiamoci : non si può escludere a priori che l’iniziativa possa essere dichiarata anticostituzionale, ma certamente non in virtù dello sbandierato  Patto ONU II ! Si dovranno trovare altri pretesti per eventualmente dichiararla non valida. L’articolo apparso su La Regione riferiva poi che il presidente della maggiore organizzazione islamica svizzera, tale Hisham Maizar, avrebbe criticato duramente la proposta di vietare minareti in Svizzera, precisando come gli iniziativisti  “non abbiano appreso alcuna lezione da quanto accaduto con le caricature di Maometto”. Non sentite un nemmen tanto leggero odore di minaccia e di ricatto ?  Qualcuno reagirà ?

 

                                                            Giorgio Ghiringhelli, Losone


 
Return To Top