Losone,
14 settembre 2013
L’islam e i “politicamente corretti”
come Giovanni Merlini
Come trasformare un simbolo di
oppressione in un simbolo di
libertà
La maggior parte dei
politici in Europa, e - lo
dico senza spirito di offesa
- ho l’impressione che il
subentrante al Consiglio
nazionale Giovanni Merlini
sia tra questi,
non sa di cosa parla
quando parla di islam
e di Islamismo. Poco
o nulla
sanno della storia
dei fondamentalisti
islamici – in
particolare i Fratelli
musulmani
che fin almeno dagli
anni ’80 sono ben presenti
anche in Ticino -
della loro ideologia,
dei loro obiettivi di
conquista del mondo e della
loro strategia per
raggiungere questi
obiettivi. Una strategia che
in Occidente
( e dunque anche in
Europa, in Svizzera e in
Ticino) mira innanzi tutto a
impedire l’integrazione
dei musulmani nella nostra
società (ad esempio
imponendo il velo alle donne
per distinguerle più
facilmente dalle non
musulmane e per usarle a
scopo di proselitismo e di
propaganda) nell’intento di
costruire una
società parallela che
poi con il tempo si
sovrapponga alla nostra.
Per raggiungere questo scopo
i fondamentalisti (fra cui
anche i salafiti) - che
possono contare su enormi
finanziamenti provenienti
dall’Arabia Saudita e dal
Quatar -
hanno realizzato in
Europa negli ultimi 40 anni
una
fitta rete di moschee, di
centri culturali e di
associazioni di ogni
tipo che consentono loro di
avere il
controllo di una sempre
maggior parte della comunità
musulmana e di farsi passare
agli occhi degli occidentali
– specialmente dei politici
e dei giornalisti – come i
rappresentanti di tutti i
musulmani che vivono in
Europa : ciò che non è vero
!
In Ticino ad esempio su
circa 6'000 musulmani
censiti nel 2000 solo alcune
centinaia sono abituali
frequentatori delle moschee
gestite dagli integralisti
della Comunità islamica
ticinese e della Lega dei
musulmani del Ticino. Gli
altri conservano semmai
alcuni valori spirituali
dell’Islam , ma nella
società occidentale si
trovano bene , non hanno
bisogno di esibire
pubblicamente le loro
convinzioni religiose (con
veli, tuniche e barboni che
non facilitano certo la
ricerca di un posto di
lavoro)
e non vorrebbero
cadere sotto le sgrinfie dei
pochi ma potenti
integralisti, che temono al
punto da non poter criticare
mai pubblicamente .
Però quando i giornalisti
intervistano i
rappresentanti di queste due
associazioni, credono ( a
torto) e soprattutto
fanno credere ai
loro lettori e
telespettatori che essi
rappresentano tutti i
musulmani del Ticino, e che
quando dicono che la
comunità islamica ticinese
si sente offesa
dall’iniziativa antiburqa
parlano a nome di 6'000
musulmani. Il che è falso
visto che la maggior parte
di questi musulmani è
sicuramente favorevole a un
divieto del burqa, come ad
esempio l’iracheno Ziwamil
Kareem , candidato del PPD
per il Gran Consiglio alle
elezioni cantonali del 2011,
che il 14 gennaio 2011 (un
paio di mesi prima del
lancio dell’iniziativa
antiburqa) in una lunga e
argomentata lettera
pubblicata dal Corriere del
Ticino aveva espresso la sua
contrarietà all’uso del
burqa da noi
“perché esso non può certo aiutare nell’integrazione in questa società”.
Ma ai politici (non solo
quelli dell’area rossoverde,
che di questi tempi stan
facendo a gara per fare di
un
simbolo di oppressione come
il burqa un simbolo di
libertà…e poi si
chiedono perché la Lega dei
ticinesi prende sempre più
consensi …) fa comodo
pensare che sia vero :
così,
facendosi vedere
comprensivi e tolleranti con
questi fondamentalisti,
evitano qualsiasi
scomoda accusa di
islamofobia o razzismo, e
non si accorgono che è
proprio evitando di essere
critici con gli islamisti
travestiti da agnelli e
facendo finta che
l’islamizzazione dell’Europa
non crea problemi, che poi
spianano la strada
all’avanzata degli
integralisti, alimentando il
razzismo nella popolazione,
la quale
non è scema, e ha
capito meglio dei politici
cosa sta avvenendo,
e
ha giustificate
ragioni per avere paura;
paura di veder messa
in pericolo la democrazia e
le sue libertà.
Per chi non l’avesse ancora
capito,
il fondamentalismo islamico
è il nuovo fascismo, è
la
nuova ideologia totalitaria, violenta e razzista che sfruttando
abilmente le regole della
democrazia
(come han tentato di
fare in Egitto…e come aveva
fatto Hitler un’ottantina di
anni fa…) sta prendendo il
posto dei totalitarismi del
passato – il nazismo e il
comunismo – e che è ancor
più pericolosa
in quanto
strumentalizza una religione per scopi politici. E quei politici che
non l’hanno ancora capito
abboccano all’amo e tendono
a giustificare tutto, anche
l’intollerabile,
in nome della tolleranza e
della libertà di religione
anche quando la religione –
come nel caso del burqa –
non c’entra niente.
Giorgio Ghiringhelli |