di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

                                 Losone, 4 dicembre 2010

 

 

Rivotare sui minareti ? un bell’autogoal !

 

Qualcuno mi ha chiesto cosa ne penso della decisione del Consiglio centrale islamico di lanciare un’iniziativa popolare per togliere il divieto di costruzione dei minareti deciso un anno fa dal popolo .  Beh, penso che questi apprendisti stregoni della democrazia si tireranno un bel colpo di zappa sui piedi e quindi impareranno a loro spese che con i diritti popolari non si scherza.  Ammesso che,  grazie al sostegno dei soliti collaborazionisti, e magari grazie al finanziamento di qualche sceicco, riescano a trovare le 100'000 firme necessarie,  è facile prevedere che in votazione il popolo non solo confermerebbe il divieto di costruire minareti, ma anziché farlo con una maggioranza  del 57,5%  lo farebbe con una maggioranza ben più consistente. Eh sì, perché dopo le rabbiose reazioni suscitate in patria e all’estero dall’esito della votazione di un anno fa, penso che molti svizzeri che in quell’occasione avevano votato contro il divieto di costruire minareti o si erano astenuti o non erano andati a votare, questa volta – un po’ per ripicca e un po’ per difendere il sacrosanto principio della sovranità del popolo -  voterebbero a favore del mantenimento del divieto deciso un anno fa. E lo farebbero anche per protestare contro quella che sarebbe un’evidente forzatura : perché è senza dubbio lecito lanciare un’iniziativa su un oggetto già bocciato in votazione popolare, ma non è giudizioso né intelligente farlo appena un anno dopo , dal momento che  in un lasso di tempo così breve il parere del popolo solitamente non cambia, e anzi così facendo si rischia di indispettire i cittadini ottenendo l’effetto contrario di quello desiderato. Facciano pure, dunque, e vedranno che bella legnata li attende.

Quest’ulteriore provocazione da parte degli integralisti del Consiglio centrale islamico – presieduto da quel giovane biennese, Nicolas Abdullah Blanco, che vorrebbe introdurre la sharia in Svizzera, che rifiuta di stringere le mani alle donne, che minaccia “grandi problemi” nel caso in cui nelle scuole si vietasse alle adolescenti musulmane di portare il velo, e la cui moglie indossa il velo integrale – porterà sicuramente acqua al mulino di chi, come il sottoscritto e diversi altri , da anni cerca di contrastare l’avanzata dell’integralismo islamico nel nostro Paese. In che modo ? Ad esempio vietando di circolare negli spazi pubblici con veli che coprano interamente o parzialmente il volto (burqa, niqab e affini) : così anche la moglie di Blanco  - al pari di tutte quella fanatiche o povere sottomesse  usate dai loro uomini come bandiere per propagandare l’Islam e fare proselitismo – dovrà rinunciare al velo integrale. 

La democrazia è incompatibile con l’Islam integralista, dove le uniche leggi che contano sono quelle che discendono da Allah, e quindi fa un po’ specie vedere questi fanatici usare i diritti popolari quando fa loro comodo. Le domande da porci sono : cosa succederebbe il giorno in cui gli integralisti musulmani fossero il 51% nel nostro Paese ? Ci sarebbero ancora i diritti popolari ? Per evitare che gli integralisti un giorno conquistino il potere grazie agli strumenti della democrazia, sarebbe giustificato e accettabile mettere dei limiti alla democrazia per difenderla da se stessa ? Ad esempio usando l’intolleranza con gli intolleranti ? Se oggi un nuovo Hitler tornasse alla ribalta sarebbe giusto, dopo i milioni di morti causati dal nazismo nel secolo scorso,  impedirgli di arrivare democraticamente al potere,   oppure  in nome della democrazia lo si lascerebbe fare in barba agli insegnamenti della storia  e sapendo quel che poi potrebbe accadere ?

 

                                                         Giorgio Ghiringhelli, Losone