Losone, 4
dicembre 2010
Rivotare sui minareti ? un
bell’autogoal !
Qualcuno mi ha
chiesto cosa ne
penso della
decisione del
Consiglio centrale
islamico di lanciare
un’iniziativa
popolare per
togliere il divieto
di costruzione dei
minareti deciso un
anno fa dal popolo .
Beh, penso
che questi
apprendisti stregoni
della democrazia si
tireranno un bel
colpo di zappa sui
piedi e quindi
impareranno a loro
spese che con i
diritti popolari non
si scherza.
Ammesso che,
grazie al
sostegno dei soliti
collaborazionisti, e
magari grazie al
finanziamento di
qualche sceicco,
riescano a trovare
le 100'000 firme
necessarie,
è facile
prevedere che in
votazione il popolo
non solo
confermerebbe il
divieto di costruire
minareti, ma anziché
farlo con una
maggioranza
del 57,5%
lo farebbe
con una maggioranza
ben più consistente.
Eh sì, perché dopo
le rabbiose reazioni
suscitate in patria
e all’estero
dall’esito della
votazione di un anno
fa, penso che molti
svizzeri che in
quell’occasione
avevano votato
contro il divieto di
costruire minareti o
si erano astenuti o
non erano andati a
votare, questa volta
– un po’ per ripicca
e un po’ per
difendere il
sacrosanto principio
della sovranità del
popolo -
voterebbero a
favore del
mantenimento del
divieto deciso un
anno fa. E lo
farebbero anche per
protestare contro
quella che sarebbe
un’evidente
forzatura : perché è
senza dubbio lecito
lanciare
un’iniziativa su un
oggetto già bocciato
in votazione
popolare, ma non è
giudizioso né
intelligente farlo
appena un anno dopo
, dal momento che
in un lasso
di tempo così breve
il parere del popolo
solitamente non
cambia, e anzi così
facendo si rischia
di indispettire i
cittadini ottenendo
l’effetto contrario
di quello
desiderato. Facciano
pure, dunque, e
vedranno che bella
legnata li attende.
Quest’ulteriore
provocazione da
parte degli
integralisti del
Consiglio centrale
islamico –
presieduto da quel
giovane biennese,
Nicolas Abdullah
Blanco, che vorrebbe
introdurre la sharia
in Svizzera, che
rifiuta di stringere
le mani alle donne,
che minaccia “grandi
problemi” nel caso
in cui nelle scuole
si vietasse alle
adolescenti
musulmane di portare
il velo, e la cui
moglie indossa il
velo integrale –
porterà sicuramente
acqua al mulino di
chi, come il
sottoscritto e
diversi altri , da
anni cerca di
contrastare
l’avanzata
dell’integralismo
islamico nel nostro
Paese. In che modo ?
Ad esempio vietando
di circolare negli
spazi pubblici con
veli che coprano
interamente o
parzialmente il
volto (burqa, niqab
e affini) : così
anche la moglie di
Blanco
- al pari di
tutte quella
fanatiche o povere
sottomesse
usate dai
loro uomini come
bandiere per
propagandare l’Islam
e fare proselitismo
– dovrà rinunciare
al velo integrale.
La
democrazia è
incompatibile con
l’Islam
integralista, dove
le uniche leggi che
contano sono quelle
che discendono da
Allah, e quindi fa
un po’ specie vedere
questi fanatici
usare i diritti
popolari quando fa
loro comodo. Le
domande da porci
sono : cosa
succederebbe il
giorno in cui gli
integralisti
musulmani fossero il
51% nel nostro Paese
? Ci sarebbero
ancora i diritti
popolari ? Per
evitare che gli
integralisti un
giorno conquistino
il potere grazie
agli strumenti della
democrazia, sarebbe
giustificato e
accettabile mettere
dei limiti alla
democrazia per
difenderla da se
stessa ? Ad esempio
usando
l’intolleranza con
gli intolleranti ?
Se oggi un nuovo
Hitler tornasse alla
ribalta sarebbe
giusto, dopo i
milioni di morti
causati dal nazismo
nel secolo scorso,
impedirgli
di arrivare
democraticamente al
potere,
oppure
in nome
della democrazia lo
si lascerebbe fare
in barba agli
insegnamenti della
storia
e sapendo
quel che poi
potrebbe accadere ?
Giorgio Ghiringhelli,
Losone
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