di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

                                                                                         Losone, 26.11.13

ISLAM = VIOLENZA ?

UN DIBATTITO AVVIATO DAL GIORNALE DEL POPOLO

 

Introduzione di Giorgio Ghiringhelli

In tutto il mondo islamico gli estremisti islamici sono all’attacco dei cristiani. Non è un’opinione : è un dato di fatto ! Se n’è accorto anche il grande missionario padre Piero Gheddo, il quale sul Giornale del Popolo dello scorso 13 novembre ha illustrato la situazione affermando che “non si può più tacere”. In Occidente v’è chi si illude che questo non è il vero islam. “Ma allora qual è il vero islam” si è giustamente chiesto padre Gheddo ?  “ E se è vero che la maggioranza dei credenti in Allah sono persone pacifiche che aspirano solo a vivere in pace e in libertà (…) allora è lecito chiedersi perché queste masse di moderati non protestano mai ? Perché non nascono associazioni e gruppi musulmani per condannare le violenze dei salafiti e il martirio per l’islam dei kamikaze terroristi?”.  A quest’ultima domanda si è associato anche il direttore del Giornale del Popolo, Claudio Mésoniat, il quale in un editoriale apparso il giorno  dopo e intitolato “Islam moderato, se ci sei batti un colpo” ha girato l’interrogativo ai musulmani che vivono in Svizzera e in Ticino.

Partendo da queste premesse il giornalista Gregorio Schira ha poi intervistato l’imam della Lega dei musulmani del Ticino, il tunisino Samir Jelassi (già imam della Comunità islamica ticinese fondata e diretta da importanti esponenti a livello europeo dei Fratelli Musulmani, la setta che assieme ai salafiti ha contribuito alla diffusione nel mondo dell’islam radicale che ha poi dato origine anche alla violenza e al terrorismo).  Jelassi, apparentemente un moderato e senza dubbio un esperto nella pratica della dissimulazione (taqiyya) codificata nel Corano (3:28) e messa in atto dai musulmani quando si trovano in situazione di inferiorità, si è detto stupito per ciò che sta accadendo nel mondo islamico,  non ha saputo spiegarsi i motivi di tanta violenza, e naturalmente ha messo le mani in avanti affermando che “questi non sono i valori dell’islam” perché “un musulmano vero che segue le regole dell’islam non può commettere atti come quelli che stiamo vedendo”.

 Non come lui la pensa Domenico Quirico, l’inviato de “La Stampa” in Siria rimasto per mesi prigioniero dei guerriglieri islamici, il quale in un’intervista rilasciata a “Tempi.it” ha dichiarato “ Noi non vogliamo capire che l’islam moderato non esiste, che la Primavera araba è finita e che la sua nuova fase consiste nel progetto islamista e jihadista di costruire il Grande Califfato islamico : un progetto politico che si sta realizzando a partire dalla Siria”. Tutto quel che ho letto in questi ultimi anni a proposito di islam mi induce a credere che Domenico Quirico abbia ragione e, come ho scritto sul Giornale del Popolo del 22 novembre scorso nella stessa pagina che ospitava l’intervista a Jelassi (l’intera mia lettera è ripostata in calce al testo che segue) , ritengo che la fonte di tanta violenza nel mondo islamico sta proprio nell’islam, nei libri sacri di questa religione, che se applicati alla lettera giustificano tale violenza.

                                                    

ANNE LAUWAERT RISPONDE ALL’IMAM SAMIR JELASSI

Ma allora la violenza  fa parte dell’islam oppure no ? Esiste l’islam moderato ? Sull’argomento ha deciso di esprimersi pubblicamente anche Anne M.G. Lauwaert (*) , una  fisioterapista e scrittrice originaria delle Fiandre, che da 30 anni vive in Valle Onsernone e che da parecchi anni  cerca di far aprire gli occhi alla gente su certi aspetti preoccupanti dell’islam che i “politicamente corretti” fingono di ignorare o tendono a minimizzare . In risposta all’intervista rilasciata dall’imam Jelassi la signora Lauwaert ha scritto un documentato testo che smonta pezzo per pezzo la tesi di un “islam vero che rifugge dalla violenza” . Per ragioni di lunghezza questo testo non ha potuto essere pubblicato sul Giornale del Popolo ma  siccome merita di essere divulgato nella sua integralità abbiamo deciso di ospitarlo sul nostro sito.

 

“Non voglio che un giorno si dica :

tu sapevi e non hai detto niente”

 

Nota bene : Le frasi in rosso sono quella pronunciate nell’intervista al Giornale del Popolo dall’imam Samir Jelassi, a cui segue la risposta di Anne Lauwaert.

 

 

 “Non si può più tacere” , sostiene padre Piero Gheddo . Noi non tacciamo, da decenni. Claudio Mésoniat era ancora alla TV quando ha organizzato una serata memorabile in una famiglia maomettana. Quella sera ha avuto un assaggino di Tariq Ramadan che non abbiamo dimenticato! Come direttore del GDP, Claudio ha voluto istaurare un “dialogo” con Hassan el Araby nel quale quest’ultimo non ha mai risposto altro che la solita “propaganda del partito”. Da decenni i lettori si  esprimono nelle lettere ai quotidiani. Ogni giorno articoli e libri vengono pubblicati nonché i blog su Internet. Partiti politici hanno vinto battaglie difficili. Noi non abbiamo mai taciuto!

 

L’imam Jelassi dice di non capire  gli episodi di violenza “perché vanno contro i principi e i valori della nostra religione.” 

Ah si ? Chiunque può andare su Google e digitare “versetti che inneggiano alla violenza” si aprono 5990  pagine tra cui  http://digilander.libero.it/coranoislam/   ed il versetto  “uccidete gli infedeli ovunque li incontriate” Sura 2:191”

Ecco: è tutto li, scritto nero su bianco e tutti lo capiscono.

Islam religione di amore e pace ? Noi vediamo, a nome della religione,  foto di omosessuali impiccati in Iran, su Youtube decapitazioni  in Arabia, su Paris Match  lapidazione, su TV5 amputazioni nel Mali, sul web shiiti che si auto mutilano… Per noi questo è violenza: un mondo che non è il nostro e che rifiutiamo.

 

“Chi sta facendo tutto ciò ?” I media denunciano i  “terroristi islamici” che sgozzano preti e giornalisti, piratano navi, prendono ostaggi, sparano ai bambini come Malala o gli

 allievi della scuola ebrea Otzar Hatorah1 vedi Mohammed Merah http://fr.wikipedia.org/wiki/Mohammed_Merah  E scritto nero su bianco con nome cognome e religione sulla stampa mondiale, lo sanno perfino i paracarri! Se  fossero Mormoni non griderebbero “Allah u Akbar!”

 

“Bisogna che si muovono i grandi paesi”  L’Arabia Saudita culla del wahhabismo e del salafismo che sta sull’orlo del baratro?

http://www.dailymotion.com/video/x17kf5i_bassam-tahhan-sur-le-royaume-d-arabie-saoudite-eclate_news#from=embediframe

L’Egitto culla dei Fratelli Musulmani ed è nel caos? Il Pakistan che vuol dare la bomba atomica all’Egitto? L’Iran? Non tocca all’Occidente riformare l’islam, chi può farlo? NESSUNO ! Nemmeno un imam svizzerizzato a Friburgo potrà mai toccare un hamza del testo . Quindi ci sarà sempre qualcuno per invocare i versetti che inneggiano alla violenza. Non esiste un islam hard o soft, esiste l’islam tout court. I  versetti incriminati sono allegorie o metafore? Quando noi vediamo i fatti nella realtà consideriamo il diniego come menzogne ed inganni.

 

« Bisogna creare un centro di ricerca a livello internazionale, che approfondisca la questione e capisca da dove proviene questo odio » Come quelle  dell’ONU per vietare la critica delle religioni, istaurare il delitto di blasfemo e sopprimere la liberta di parola ? Serve una commissione di esperti, non di religione, ma di diritto elvetico che decida quali testi islamici sono autorizzati e quali sono vietati in quanto incompatibili col diritto svizzero.

Bokhari spiega a proposito della preghiera o del ramadan: “all'impossibile nessuno è costretto”. Se qualcuno è nell’impossibilita di “praticare”, aspetti circostanze favorevoli. Cosi, il famigerato sgozzamento di pecore che costituisce, nella nostra civiltà, un educazione alla violenza nonché un rischio di trauma psicologico irreversibile per i bambini, può essere vietato poiché esiste la possibilità di rimpiazzarlo con un offerta di denaro o cibo per i poveri.

 

Non capiamo chi sta commettendo queste atrocità, questi crimini in nome di Allah. (…)« non sappiamo chi sta manipolando le masse »

Basta leggere il giornale o guardare i vidéo:  Sharia4Belgium

http://www.youtube.com/watch?v=Ia2ncp-Gtz4

http://www.youtube.com/watch?v=VYDuSptRR00

Donne aggredita a Bruxelles  http://www.dailymotion.com/video/xsi69g_sofie-peeters-femme-de-la-rue-bruxelles_news

« 8 stupri ogni giorno in Belgio »

http://www.7sur7.be/7s7/fr/1502/Belgique/article/detail/1649327/2013/06/10/Huit-viols-enregistres-chaque-jour-en-Belgique.dhtml

Stupri, matrimoni forzati, mutilazioni genitali, crimini d’onore, ecc,  Chi ché stia dietro, non sono le nostre tradizioni ! I “nique ta mère” e “nique la France” non fanno parte del nostro linguaggio ma provengono dal arabo nordafricano “nik” = fare l’amore e “nikah” = coïto. “Nique la France” è un appello allo stupro.

Però a noi non importa chi sta dietro, a noi importa quello che ci sta davanti. Non c’importa che gli USA abbiamo inventato Bin Laden, né i suoi seguaci, c’importa di essere coinvolti al nostro malgrado.

 

« Rinnovo il mio appello ai grandi saggi e agli intellettuali anche del mondo occidentale ad essere vicini ai musulmani che seguono un islam moderato»

Sono a bizzeffe ad esprimersi!

«L’islam des interdits» A-M Delcambre - éditions Desclée Debrouwer

«Le livre noir de l’islam» J.Robin - éditions Tatamis

«La pirateries barbaresque en Méditerranée du XVI-XIXème Siècle» de Roland Courtinat - édition Dualpha

« The constant Feud » E.G. Ban – edition Gefen

- «Les manuscrits de Sanaa» et leurs études paléographiques.

http://fr.wikipedia.org/wiki/Manuscrits_de_Sana'a

-«L’esclavage arabo-musulman»

http://fr.wikipedia.org/wiki/Esclavage_dans_le_monde_arabo-musulman

-“Comment une mosquée pour anciens nazis est devenue le centre de l’islam radicalhttp://www.checkpointonline.ch/checkpoint/histoire/his0021mosqueeislamistemunich.html

Pensatori, scienziati, storici, linguisti ecc. che analizzano l’islam sono frotte ! tra cui Guy Stroumsa, Jacob Taubes o Christoph Luxenberg in “La lettura syro-aramaïca del corano” spiega che il corano proviene da testi del cristianesimo primitivo destinati ad evangelizzare gli arabi. 

 

« Si tratta della maggioranza del mondo islamico e soprattutto della comunità islamica  in Europa e in Ticino »  è normale che gli Svizzeri  non vogliono a casa loro quanto vedono succedere attorno.

 

« Siamo noi a seguire l’islam nella sua versione originale, pura » questo è esattamente ciò che dicono tutti : talebani, jiadisti, manifestanti nelle strade, casseurs nelle banlieues, tutti gridano lo stesso allah u akbar perché tutti detengono La Verità.

 

« per 14 secoli musulmani, cristiani, ebrei hanno vissuto gli uni accanto agli altri » In « Le livre noir de l’islam »  J. Robin enumera  i massacri compiuti dai musulmani da quando esistono, tra cui 80 milioni di Hindu in 500 anni. 

 

Chi sta facendo tutto ciò utilizza l’islam a scopo politico ? “Più che politico. Si tratta di movimenti, tendenze, gruppi ideologici(…)”  qualunque sia lo scopo, l’evidente è la violenza nei confronti di tutti gli altri, cristiani, buddisti, hindu, animisti, atei, ecc addirittura tra sunniti e shiiti.

 

« Non si tratta solo di  salafiti o Fratelli musulmani. Nei paesi musulmani i giovani  non hanno avuto un’educazione religiosa corretta e quando cominciano a interessarsi di religione finiscono  per trovare ciò che cercano in certe tendenze » Questo è  il problema dei paesi musulmani, ma,  del quale noi non vogliamo le conseguenze. Noi abbiamo il nostro stato di diritto democratico, sul quale non transigiamo.

 

Domanda del giornalista a Jelassi “è di settimana scorsa uno studio che mostra come in Svizzera vi siano almeno una cinquantina di estremisti islamici pronti a combattere (…)”   Una cinquantina ?  e il resto in moneta ! e la Francia ? e le città belghe come Antwerpen, Mechelen, Vilvoorde, Molembeek ecc che si strappano i cappelli perché tra poco i jiadisti che sono andati ad imparare la guerra torneranno nelle Fiandre non come  boy scout o chierichetti… E allora ? e le ragazze che sono andate a fare il jihad sessuale e tornano, anche nel Maghreb, incinte e malate con l’AIDS ??? Questi giovani sono stati reclutati non da babbo natale ma da predicatori …Lo scrivono addirittura i giornali del Maghreb

 http://www.jeuneafrique.com/Article/ARTJAWEB20130920171357/.

 

« Bisogna lavorare assieme, noi musulmani e le varie componenti della società. Lo stiamo già facendo, parlando con i politici, con gli insegnanti, con gli educatori, con i giornalisti… » … già…chiedendo sempre più spazio e sempre più accomodamenti… Il problema è che più l’islam pretende, più il popolo non ne vuole sapere . E’ di qualche giorno fa la manifestazione in Tahiti : non vogliono l’islam

http://www.islametinfo.fr/2013/11/13/tahiti-manifestation-anti-mosquee-lislam-est-venu-nous-tuer-pas-raciste-mais-realiste/

E’ dell’altro ieri il divieto dell’islam in Angola.

http://www.blog.sami-aldeeb.com/2013/11/22/un-pays-africain-interdit-lislam-sur-son-sol-et-detruit-les-mosquees/

Oggi  la Birmania sostenuta dal premio nobel per la pace   Aung San Suu Kyi. rifiuta la nazionalità a 800 000 musulmani:

http://www.dreuz.info/2013/11/la-birmanie-refusent-lordre-de-lonu-daccorder-la-nationalite-a-ses-800-000-musulmans-ils-ne-respectent-pas-nos-lois/

E’ un movimento mondiale :  non più islamofobia ma anti-islam. Quando un cittadino esprime il suo malcontento si grida a xenofobia, islamofobia, razzismo, fascismo, nazismo,  il che attizza ultériormente il “raz l’bol “ ed il “fed up” che in paesi come il Belgio hanno raggiunto il vero odio. Oggi, in Belgio c’è gente che dice “abbiamo cacciato via i tedeschi, cacceremo anche questi qua” (sic) altri parlano di saint Barthélemy, altri parlano di guerra civile.

 

“Bisogna proteggere i giovani affinché non cadano in interpretazioni sbagliate dell’islam, tanto facili da trovare oggi in internet”.vengono anche denunciati predicatori nelle moschee o conferenzieri tra cui anche i fratelli Ramadan.

 

“Dobbiamo affrontare questo problema con un grande senso di responsabilità”  Questo è vero, tanto i musulmani che i non musulmani devono  dire onestamente che l’islam è una teocrazia che va bene nei paesi islamici ma che è incompatibile con altre religioni o con la democrazia perché in democrazia non è Allah che detta legge ma è il popolo ad essere sovrano. Da qui non si scappa.

 

Il giornalista ha chiesto a Jelassi (che ha risposto “mi sembra una bella idea”) perché non organizzare una fiaccolata per mostrare il sostegno della comunità islamica in Ticino verso le vittime degli attacchi di questi estremisti . Fiaccolata ?   Il tempo delle fiaccolate è superato come è superato il politicamente corretto dietro al quale i politici continuano a nascondersi . Il popolo è esasperato come lo dimostrano le votazioni.

L’uomo della strada è stufo non solo della violenza ma anche di tutte le altre follie come il divieto della croce sulla mitre di San Nicola o sul distintivo dei poliziotti di Londra, il divieto di presepio, canti , albero ed addobbi di natale o feste cattoliche, il vestiario esotico, la segregazione nelle piscine, le pretese alimentari, ecc, ecc 

Per ultima la denuncia di “zwarte Piet” il castigamatti che accompagna San Nicola perché  “zwart” (= nero)  costituisce “tanfo di colonialismo” .Beh, il cittadino ne ha piene le tasche, lo dice e lo scrive.

 

Per documentarsi sull’islam vi sono diversi siti :

Il guastafeste http://www.ilguastafeste.ch/

Mireille Vallette : http://contre-chantmireillevallette.blog.tdg.ch/

MOSCI http://www.mosci.info/presentation.htm

Les observateurs http://www.lesobservateurs.ch/

Riposte Laïque http://ripostelaique.com/

Enquête et débat http://www.enquete-debat.fr/

Boulevard Volatire http://www.bvoltaire.fr

Sami Aldeeb http://www.blog.sami-aldeeb.com

Ci sono addirittura siti cattolici che combattono apertamente l’islam come

 Islam et vérité http://www.islam-et-verite.com/

 

Ma peggio degli articoli sono le barzellette e i cartoon !

Questi siti, alimentati da lettere di lettori ed articoli di stampa internazionale danno un immagine dell’opinione nei confronti di musulmani ed islam. Ci si può iscrivere alla loro newsletter.

Va reso omaggio alla cristianità di Claudio Mésoniat che malgrado il genocidio di cristiani nei Paesi islamici continua a cercare il dialogo con l’islam.

Sapete quale è il mio dramma personale? Quando Daniel Pearl è stato sgozzato, il mio amore per il Pakistan e per il mondo arabo-musulmano è stato tradito e la mia fiducia infranta.

Esprimo il mio disagio perché non voglio che un giorno mi venga rinfacciato “tu sapevi e non hai detto niente”. 

                                                               Anna Lauwaert. (*)

(*) Numerose sue lettere sono state pubblicate sulla stampa ticinese. Oltre ai suoi libri “I giorni della vita lenta”, “La via del drago” e “Allarme in Valle Onsernone” sono stati pubblicati a Parigi “Les oiseaux noirs de Calcutta” e “Le grimpeur maudit”. I suoi articoli sono da leggere principalmente sui siti “Riposte Laïque” e “Enquête et débat” nonché sul sito romando “Les observateurs” e la rivista “Le libre penseur”.

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Quel silenzio figlio della paura

 

Nei Paesi islamici è in atto una vera e propria “pulizia etnica” contro i cristiani, uccisi e perseguitati per il semplice fatto di non essere musulmani. Anche se v’è chi sostiene che questo non è il vero Islam, la fonte di tanta violenza sta proprio nell’Islam , nei libri sacri di questa religione, che se applicati alla lettera giustificano tale violenza . Nell’Islam è in atto una guerra, anche fratricida, la cui posta in palio è il potere, la riunione di tutti i Paesi islamici in un Grande Califfato retto dalle leggi del Corano. I cristiani,  che da secoli vivono  in quei Paesi,  rappresentano un ostacolo a questo progetto, e perciò vengono uccisi o costretti a emigrare.

Temo che dopo di loro toccherà a noi, perché una volta realizzato il progetto del Califfato  il prossimo obiettivo  sarà l’Europa, ora in avanzata  fase di colonizzazione islamica. Il nostro Continente già ospita decine di milioni di musulmani, fra i quali un certo numero di  jihadisti pronti a far ricorso alla violenza quando scoccherà l’ora “X”,  e un gran numero di fondamentalisti indottrinati nelle moschee che in gran parte sono gestite dalle potenti sette fondamentaliste ( salafiti e Fratelli musulmani) , le quali hanno teso una ragnatela di moschee, centri culturali e associazioni miranti al predominio sulla comunità islamica in vista del passaggio alla fase successiva, quella della conquista dell’Europa. A chi crede che sto farneticando consiglio la visione degli ultimi tre documenti sull’Islam inseriti  sul sito  www.ilguastafeste.ch.

V’è chi sostiene che la maggioranza dei credenti in Allah sono persone pacifiche. Sarà anche vero, ma in questo periodo storico i più violenti  stanno avendo il sopravvento sui moderati, e non solo perché dispongono di maggiori mezzi forniti dagli sceicchi dell’Arabia Saudita e del Qatar, ma perché il loro disprezzo della morte, il loro fanatismo, la loro disponibilità al martirio in nome di Allah, fanno paura a tutti. La stessa paura che 80 fa indusse a un complice silenzio quei bravi cristiani che nulla fecero per opporsi alla crescita del nazismo e del fascismo e alla persecuzione degli ebrei. Anche oggi chi osa protestare  contro l’islamismo, cioè la nuova ideologia totalitaria ,  rischia la vita.

Ecco perché  le masse  di musulmani “moderati” non protestano mai contro il genocidio dei cristiani , a parte qualche voce isolata. Un po’ per paura, un po’ per vigliaccheria, un po’ per opportunismo e un po’ perché forse  non sono poi così moderati…

                                                                                                         Giorgio Ghiringhelli