di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO


Ad avvantaggiarsi del divorzio potrebbe essere l’UDC
I Verdi si separano dal Guastafeste

Quattro anni fa  il Guastafeste aveva proposto alla Sinistra, alla Lega dei ticinesi e ai Verdi di fare una grossa coalizione (cioè una lista unica) per l’elezione del Municipio , con l’obiettivo di non disperdere voti e di conquistare tre seggi ( su 7). La Sinistra preferì però andar sola, mentre che  la Lega scelse di sparire dalla scena per mancanza di candidati . Solo i Verdi – che in passato avevano sempre congiunto la lista con la Sinistra -  accettarono la proposta. La conseguenza  fu che la lista unica  denominata “Il Guastafeste con i Verdi” conquistò  un seggio in Municipio, sottraendolo all’UDC, che fino a quel momento ne aveva due.

 In Municipio fu eletto il sottoscritto, ma poi, come noto, esercitai il mio diritto di opzione scegliendo di rimanere in Consiglio comunale, e così in Municipio al mio posto entrò il rappresentante dei Verdi , Tazio Fornera, il quale un paio d’anni dopo si trasferì per lavoro oltre Gottardo lasciando il posto a Pietro Vanetti. Grazie all’alleanza con il Guastafeste, dunque,  un Verde entrò - per la prima volta in Ticino - nel Municipio di un Comune medio-grosso. In segno di “gratitudine” i Verdi ci hanno comunicato verbalmente  che alle prossime elezioni comunali non faranno più una lista unica con noi ma semmai con la Sinistra : un ritorno all’ovile, insomma…

Quali conseguenze avrà questo “divorzio” ?  Semplice : qualora il Guastafeste non riuscisse a confermare il proprio seggio, con grande probabilità questo tornerebbe all’UDC. In tal caso l’alleanza rossoverde che si profila premierebbe paradossalmente  proprio quel partito i cui dirigenti locali furono fra i principali protagonisti delle gigantesche discariche abusive scoperte e denunciate nel 1998 dal Guastafeste e successivamente fatte rimuovere dal Cantone. Va ricordato che nel 2000 la lista del Guastafeste da sola aveva ottenuto 185  voti per il Municipio (pari al 7,9 %) , mentre che nel 2004 – con i Verdi – ne ottenne 233 (10,2 %). Quindi l’apporto elettorale dei Verdi fu minimo, ma si rivelò ugualmente decisivo, perché il seggio in Municipio fu conquistato con un margine di una decina di voti.

 Ma perché i Verdi ci hanno lasciati ? Ufficialmente ci è stato detto che il motivo è dovuto al fatto che il nostro movimento non ha un programma. Ma questa spiegazione ci convince poco, perché anche quattro anni fa non l’avevamo, e allora nessuno ebbe qualcosa da ridire. Visto che la decisione è stata presa a livello regionale a una riunione cui erano presenti solo due verdi losonesi, forse siamo stati sacrificati sull’altare di qualche accordo regionale o cantonale con la Sinistra, il cui presidente cantonale siede nel Consiglio comunale di Losone.

  La decisione dei Verdi, indipendentemente dalle possibili conseguenze a livello elettorale, ci rattrista  perché non tien conto di quanto da noi fatto a favore dell’ambiente e dei Verdi stessi. A livello cantonale siamo stati fra i copromotori del referendum contro il gas della Metanord, abbiamo sostenuto l’iniziativa “28 inceneritori bastano” e pure il referendum contro la Variante ’95. A livello comunale, invece, fin dal nostro ingresso in Consiglio comunale, nel 1996,  ci siamo  distinti sia con la lunga ed estenuante battaglia contro le discariche abusive e sia con una serie di proposte costruttive (in parte realizzate e in parte allo  studio), come ad esempio la realizzazione di una centrale termica a legna con teleriscaldamento, la creazione di zone a velocità 30, la valorizzazione degli argini del fiume e del Meriggio, l’acquisto di auto elettriche per il Comune , gli incentivi finanziari per l’acquisto di apparecchi elettrici da giardinaggio e di benzina alchilata, il servizio di trasporto interno con un minibus , la tassa sul sacco eccetera. Ma si vede che per i dirigenti dei Verdi più che i fatti contano i programmi : speriamo che gli elettori ambientalisti di Losone sappiano essere più riconoscenti….

 

                   Giorgio Ghiringhelli, coordinatore del Guastafeste


 
Return To Top